Sport / Bergamo Città
Venerdì 16 Agosto 2019
Il cordoglio del presidente Mattarella
«Stile di grande valore sportivo e umano»
Tutto il mondo politico locale e nazionale ricorda il grande campione: «Felice Gimondi non era solo un campione, era un uomo con un grande senso dell’umorismo e una memoria strepitosa».
«Oggi è un giorno triste per lo sport italiano e per Bergamo. Se n’è andato Felice Gimondi, certamente uno dei nostri più grandi campioni di tutti i tempi. Aveva solo 76 anni. Per ricordarlo ho ritrovato ciò che avevo scritto il 17 aprile scorso, dopo aver condiviso con lui la presentazione della Gran Fondo che porta il suo nome». Lo scrive il sindaco di Bergamo Giorgio Gori nella sua pagina Facebook: «Felice #Gimondi non è solo un campione. È un uomo con un grande senso dell’umorismo e una memoria strepitosa. A 76 anni si ricorda ogni singola tappa di ognuna delle infinite corse a cui ha partecipato, ogni corsa in linea e ogni circuito. E per ognuna ha un aneddoto divertente. “Me le ricordo perché le ho fatte in bicicletta”, si giustifica, come a dire che l’andare lento, pedalando, consente di fissare fatti ed emozioni più che l’attraversarli velocemente. Se ci fosse andato in macchina, intende, non sarebbe stata la stessa cosa. La presentazione della 23ª edizione della Gran Fondo Gimondi Bianchi – 4.000 iscritti da 32 Paesi, un grande evento popolare, culturale e turistico con al centro Bergamo e il suo territorio – è diventata l’occasione per ascoltare il racconto di una serie di episodi amabili ed emozionanti. Tanto più che questa edizione è dedicata ai “7 giganti” che in carriera sono riusciti a vincere almeno una volta il Giro d’Italia, il Tour de France e la Vuelta. Ovvero, oltre a Gimondi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome. Miti della nostra infanzia e grandi campioni di oggi, gli unici in grado di comporre il “Grande Slam” del ciclismo. E per ognuno di loro Gimondi ha un ricordo e una battuta: strepitoso. Ciao Felice, ci mancherai».
Numerosi i commenti arrivati per l’improvvisa scomparsa del campione bergamasco.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso attraverso una nota «il suo cordoglio per la morte di Felice Gimondi, ricordandone i tanti successi che hanno dato prestigio all’Italia nello sport e il suo stile di grande valore nel comportamento sportivo e umano».
«Ci lascia un monumento dello sport italiano.Un campionissimo del ciclismo che ha esaltato la mia generazione con imprese uniche. Un atleta che sulla bicicletta esprimeva tutta la caparbietà e la voglia di arrivare dei bergamaschi e più in generale dei lombardi. Che riposi in pace. Mi piace pensare che lassù abbia già incontrato Coppi, Bartali e tutti gli altri campioni che hanno scritto la storia del ciclismo», ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprimendo il cordoglio dell’intera Giunta lombarda per la scomparsa di Felice Gimondi.
«Addio grande e indimenticabile #Gimondi, la tua Bergamo e tutta l’Italia dello sport porteranno le tue imprese sempre nel cuore». Così Matteo Salvini ricorda la figura di Felice Gimondi, mentre Daniele Belotti scrive in Facebbok: «Se ne è andato Felice Gimondi, un mito dello sport bergamasco, italiano e mondiale. Un orgoglio della nostra terra che ha portato il nome di Bergamo e della Valle Brembana fino al paradiso del mondiale, del Tour de France e del Giro d’Italia. Ero un bambino, ma quel venerdì 11 giugno 1976 c’ero anch’io sul Sentierone in estasi insieme a migliaia di bergamaschi: Felice aveva appena battuto in volata il suo storico rivale Eddy Merckx, mettendo il sigillo, proprio davanti alla sua gente, alla vittoria finale del Giro d’Italia. Lo ricorderò così, in trionfo sul podio davanti a migliaia di bergamaschi. Un grande! Ciao Felice».
Cordoglio anche da Alessandra Gallone, senatrice di Forza Italia: «Lo sport italiano saluta un immenso campione! Corri Felice, orgoglio bergamasco e italiano. La tua energia rimane nelle pedalate di tanti ragazzi. Eroe positivo. Mite e gentile ma forte e determinato. Un grande esempio per tutti. Il mio pensiero affettuoso alla sua famiglia e in particolare a Norma mia cara amica che abbraccio con grande affetto e che perpetua anche nelle scuole il grande esempio di sportività e valori».
«Una di quelle notizie che non vorresti mai ricevere. Addio al campione che mi faceva sognare da bambino, addio ad un uomo perbene, addio ad un bergamasco che rendeva onore alla sua città, addio ad una bandiera di uno sport sano, fatto di sacrifici e valori. Addio a Felice Gimondi, il nostro campionissimo», scrive anche il senatore della Lega Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.
Anche l’Atalanta ricorda Felice Gimondi: «Ha scritto la storia del ciclismo italiano ed internazionale, ha portato il nome di Bergamo in giro per il mondo... Con la scomparsa di Felice Gimondi il mondo dello sport da oggi è più povero. Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta partecipano con commozione al dolore dei familiari per l’improvvisa scomparsa di Felice Gimondi, grande campione di ciclismo che per tre anni (dal 1987 al 1989) è stato anche Presidente del Centro Coordinamento Club Amici dell’Atalanta. Alla famiglia Gimondi le più sincere e sentite condoglianze di tutta l’Atalanta Bergamasca Calcio».
«Sono veramente molto colpito e addolorato per la scomparsa di una persona che ho avuto la fortuna di conoscere, un gigante dello sport» sono le parole all’Italpress di Francesco Guidolin, ex allenatore di calcio e grande appassionato di ciclismo. E infine, la Lega Pro per bocca del presidente Francesco Ghirelli: «Restano indelebili le sue imprese e la passione e il coraggio che ha messo nel ciclismo. Un pensiero di vicinanza alla famiglia lo rivolgono la Lega Pro e tutti i suoi club».
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