Chelsea, la cordata Wyss-Boehly in pole per l’acquisto. Pagliuca fuori dalla corsa

Calcio La proposta di Boehly preferita a quella dei consorzi che fanno riferimento rispettivamente a Martin Broughton e Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics e neo azionista di maggioranza dell’Atalanta. La quarta offerta, presentata a sorpresa da Jim Ratcliffe, sarebbe «tardiva».

Un gruppo di investitori guidato da Todd Boehly, e di cui fa parte anche il miliardario svizzero Hansjorg Wyss, si appresta a entrare in trattative esclusive per l’acquisto del Chelsea da Roman Abramovich. Lo riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti, secondo le quali la vendita del club londinese dovrebbe essere valutata oltre 3 miliardi di dollari. Il Daily Mail parla, invece, di un’intesa da 3,5 miliardi di sterline, oltre 4 miliardi di euro. Il Chelsea, dunque, è sul punto di cambiare padrone, passando dalle mani del magnate russo Roman Abramovich al miliardario svizzero e imprenditore nel settore delle apparecchiature mediche, cofondatore, presidente, amministratore delegato e membro di controllo di Eldridge Industries. Wyss e Boehly dovranno adesso firmare i documenti per il passaggio del club di Stamford Bridge. A quel punto, il Governo britannico sarà chiamato ad approvare l’accordo, dal momento che i beni dell’attuale proprietario Abramovich sono stati congelati a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Mai nella storia era stata spesa una cifra così ingente per acquisire una società sportiva professionistica: Wyss e Boehly, insieme, valgono circa 10 miliardi di dollari; dietro il consorzio c’è la società d’investimento californiana Clearlake Capital.

Pagliuca fuori dalla corsa

La proposta di Boehly è stata preferita a quella dei consorzi che fanno riferimento rispettivamente a Martin Broughton, ex presidente del Liverpool e della British Airways, e Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics e neo azionista di maggioranza dell’Atalanta. Sarebbe «tardiva» invece l’offerta presentata venerdì 29 aprile da sir Jim Ratcliffe, il fondatore di Ineos e considerato l’uomo più ricco del Regno Unito. «Una fonte vicina ad Abramovich non ha escluso del tutto Ratcliffe dalla corsa – scrive il quotidiano britannico “The Guardian” – ma si prevede che il miliardario abbia comunicato il suo interesse troppo tardi a Raine, la banca americana che si occupa della vendita».

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