Caso Guardian, Marino minimizza
L’appello ai tifosi per domenica

La risposta della società atalantina sui casi di queste giornate non si è fatta attendere. Il direttore generale Pierpaolo Marino ha ridotto ai minimi termini la discussione sull’articolo del Guardian, famoso giornale inglese che ha trattato la squadra di Bergamo parlando solo di certi aspetti e dimenticandone tanti altri, quelli più sani.

«Descrive in maniera singolare la realtà di Bergamo sul piano calcistico: sono d’accordo sul fatto che abbiamo un pubblico bello, caloroso, che dà alla squadra l’apporto da 12esimo uomo in campo, ma ci si è dimenticati di tante realtà che stanno dietro e intorno all’Atalanta, club che è espressione di un‘imprenditoria importante. Sintetizzare l’Atalanta parlando soltanto del tifo è semplicistico, comunque direi che non è un articolo sul quale drammatizzare».

Con dati alla mano, invece, il direttore nerazzurro spiega ai tifosi malcontenti dell’offerta fatta dalla società atalantina per le prossime due partite casalinghe contro Catania e Cagliari. «Dispiace che qualcuno se la sia presa, ma ragioniamo sui numeri. Per fare un esempio, un abbonato di Curva che ha rinnovato, e ha in pratica pagato in media 9 euro per partita,ne avrebbe già spesi 140 sui 180 totali dell’abbonamento se avesse comprato i biglietti ogni partita da 15-25 euro; così si è già ripagato l’abbonamento con 8-9 partite e ne mancano ancora più del doppio alla fine del campionato e questo mette in evidenza come sia conveniente fare l’abbonamento e lo stesso discorso vale in proporzione anche per gli altri settori».

Marino lancia un appello ai tifosi in vista del delicato appuntamento contro il Catania. «Dobbiamo dire grazie agli abbonati che ci hanno seguito anche quest’ anno e sono tanti, quasi 9 mila e non ci lamentiamo. Questo è un momento in cui la squadra ha bisogno di sostegno: colgo l’occasione per fare un appello a tutti di partecipare a questa iniziativa e dare il solito meraviglioso sostegno che viene dallo stadio pieno e sono convinto che quelli che ci sostengono sempre lo faranno anche questa volta».

Simone Masper