Carolina, show a Covo?
Sì, anzi no. Ora è un giallo
Il comitato d’accoglienza è pronto, i volantini belli che stampati, la tribuna del palaghiaccio di via della Repubblica pronta per essere montata.
Ora manca solo lei, sua maestà Carolina Kostner. La attendono a Covo, nella Bassa, dove lavorando sottotraccia, negli ultimi mesi, hanno fatto i salti mortali per regalarsi la presenza dell’angelo altoatesino. Si dice di qualcosa come dieci riunioni in Comune chiuse a notte fonda. Si parla mezza cittadina coinvolta fra organizzazione e reperimento fondi: vuoi mettere, per un paese di sole 4mila anime, l’orgoglio di avere una delle più grandi della storia del pattinaggio su ghiaccio?
Il giorno segnato in rosso sul calendario è sabato 7 marzo, ore 20,30, quando «Caro» dovrebbe scendere sul ghiaccio per un’esibizione sulle note dell’Ave Maria di Schubert (il programma che le è valso il bronzo olimpico).
Dovrebbe, appunto. Perché quella che sino a due giorni fa era una certezza, ieri è diventato un dubbio più che fondato, capace di portare nuvoloni neri sul cielo terso della Bassa: «Effettivamente, dopo che avevamo trovato accordi su tutto ci sono stati dei problemi indipendenti dalla nostra volontà – dice Andrea Tirloni, presidente di Accadueo, società che ha fatto da train d’union fra le varie realtà sul territorio – . Stiamo vedendo se, e come è possibile risolverli, interfacciandoci con il manager della campionessa».
Il manager in questione è Giuseppe Gambarella, lo stesso paparazzato un paio di giorni fa dalla Gazzetta dello Sport, secondo cui sarebbe il nuovo flirt di Carolina. Che la vigilia della festa della donna voglia tenersela in esclusiva (scherziamo….), o sia sorto qualche inatteso inghippo burocratico provocato della recente squalifica (il Tnas, a seguito dell’arcinota vicenda Schwazer le ha comminato 16 mesi di stop) è un mistero che in queste ore sta rimbalzando fra negozi di paese e social network.
E c’era chi domandava ancora speranzoso: «Ma quando arriva Carolina?» e chi aveva già buttato la spugna: «Peccato, è stato bello sognare…». All’interno di una cittadina in subbuglio, a incrociare scaramanticamente le lame (pardon le dita) sono anche la trentina baby pattinatori che svolgono attività nell’impianto di via della Repubblica (attivo quasi da tre lustri).
Tutti sognano un autografo e un selfie a fianco della Kostner (curriculum che parla di 1 titolo mondiale, 5 europei e 9 titoli italiani), che a Bergamo, sino a oggi, è stata avvistata una sola volta: zona Loreto, un paio di inverni fa, a due passi dal laboratorio di Gianluigi Galizzi, detto «Giangi», il mitico affinatore che nelle ultime tre stagioni le ha preparato le lame dei pattini. Taglienti, si annunciano a questo punto anche le prossime 72 ore, in cui arriverà anche una sua risposta definitiva sulla presenza a Covo. Nella Bassa (dove a dicembre del 2013 si erano già tolti lo sfizio di ospitare Valentina Marchei) attendono impazienti ma con la coscienza a posto: «Chi ha dato tutto, ha comunque vinto», diceva quel tale. La speranza è che la sera del 7 marzo, dopo un’esibizione da applausi, lo dica anche sua maestà Carolina Kostner davanti a un microfono.
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