Carlo Recalcati: «Forza Comark
Riporta il grande basket a Bergamo»

«Alla Comark si presenta l’occasione per riportare a Bergamo la pallacanestro di un certo livello. Lo dice chi ha vissuto con l’Alpe la strepitosa cavalcata dalla serie B alla A1. Ancor vivo è il ricordo di un palasport al limite della capienza con la media spettatori di oltre 3 mila presenze a partita».

A parlare con nostalgia il pluridecorato Carlo Recalcati che, agli inizi degli anni 80, al suo esordio come coach gestì quel team che ebbe i colossi Jura e Kupec tra i protagonisti assoluti sul parquet. «Sulla Comark sono puntualmente aggiornato dall’amico e compagno di squadra al Cantù, Franco Meneghel. So delle dichiarate ambizioni del presidente Massimo Lentsch e del recente risveglio degli appassionati del pallone a spicchi».

A questo punto Recalcati entra nel vivo delle sfide con Udine (la prima domenica 29, ore 18, in Friuli) lasciapassare per approdare in A2 «Arduo se non impossibile prevedere l’esito di un qualsiasi playoff. Sulla carta parte favorita Udine ma personalmente sarei molto restio a scommettere anche una cifra irrisoria. Il perché è semplice: non sottovaluto la competitività dei bergamaschi che dispongono di nove giocatori praticamente intercambiabili. Inoltre Meneghel mi riferisce da sempre che l’allenatore Cece Ciocca è riuscito a creare un gruppo all’insegna dell’uno per tutti e tutti per uno. È, questo, un valore aggiunto, in grado di ribaltare qualsiasi pronostico».

Recalcati parla della formazione friulana diretta da Lino Lardo «Lino, smesso di giocare, fece il mio assistente al Celana. Capii subito che aveva la stoffa per imporsi pure nel nuovo ruolo. E con Udine ha centrato subito il primato in classifica nella regular season. Al di là dei suoi meriti, la dirigenza l’ha fornito di pedine esperte e di provata qualità». Infine l’ex commissario tecnico della Nazionale fa una promessa: «Conto di assistere almeno a una partita di finale la prossima settimana alI’Italcementi: quella struttura mi ricorda i tanti allenamenti alla guida di Alpe e Celana». Arrivederci, allora e portaci fortuna!

Arturo Zambaldo

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