Carera, doppio appuntamento
«Forza Atalanta e forza Comark!»

Doppio appuntamento domenica, da super tifoso, per Flavio Carera, mitico pivottone bergamasco, ex capitano degli azzurri e vincitore di scudetti e Coppe internazionali. Il caso vuole che Atalanta e Comark rincorrino due prestigiosi traguardi.

Doppio appuntamento coi fiocchi domenica, da super tifoso, per Flavio Carera, mitico pivottone bergamasco, ex capitano degli azzurri e vincitore di scudetti e Coppe internazionali. Il caso vuole che Atalanta e Comark rincorrino due prestigiosi traguardi.

Alle 15 i nerazzurri affronteranno allo stadio Azzurri d’Italia il Sassuolo per continuare a sognare sempre più concretamente, l’Europa. Alle 18,30 poi al Centro sportivo Italcementi, di via Statuto, sarà la volta della Comark che se supererà Milano conseguirà l’ambita promozione con una giornata di anticipo. «Come potrei mancare – sono parole di Flavione - a entrambi gli eventi? È da lunedì che li ho segnati in rosso sull’agenda. Calcio e pallacanestro, del resto, sono le discipline del cuore».

Una pausa e continua: «Già da giocatore professionista con la cannotta dell’Alpe arrivavo in ritardo al palasport per disputare le gare interne perché sino all’ultimo ero tra i supporter più accesi in curva nord a tifare Atalanta. Quante multe e rimproveri mi piovvero addosso dall’allora coach Carlo Recalcati ma, evidentemente, la passionaccia per l’Atalanta superava qualsiasi ostacolo».

«Da qualche anno – prosegue il cinquantunenne 207 centimetri di altezza - dopo che Alpe e Celana hanno chiuso mestamente i battenti, ho preso a cuore il team Carnovali, adesso sponsorizzato Comark subentrato a pieno titolo ai due club cittadini». Veniamo, nello specifico, a domenica. «Sull’Atalanta ho fatto i miei calcoli, in chiave a mio avviso del tutto razionale. Battiamo, con il contributo dei tifosi dagli spalti il Sassuolo e contemporaneamente il Parma, contro il Napoli, dovrebbe perdere. Risultato: sorpassando così in classifica, di un paio di lunghezze, gli emiliani saremmo virtualmente in Europa. Non sto, proprio, più nella pelle pregustando ciò che ho preventivato».

Non meno contagioso il loquace «watusso”»sulla Comark. Ascoltiamolo. «Terminata la sfida dei nerazzurri, mi trasferirò di corsa in zona dell’ex ospedale per incitare a viva voce i cestisti della Comark. Se lo meritano ampiamente visto che hanno primeggiato per l’intera stagione. Da capolista del girone avranno l’opportunità, se vinceranno, di festeggiare il salto di qualità davanti al proprio pubblico. Guai lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione evitando, pertanto, la lotteria dei playoff». «Ho incontrato –aggiunge infine - sul Sentierone Cristiano Masper, mio pari ruolo e grande trascinatore della squadra. Anche se non bisognoso di consigli, gli ho detto di affrontare la decisiva sfida abbinando, sin dal pronti-via, tranquillità e tensione e agonismo adeguati. La posta in palio, infatti, lo richiede in maniera rigorosa: salendo di categoria si accelererà l’ambizioso progetto del presidente-sponsor Massimo Lentsch di riportare da noi il basket d’èlite che ho avuto la fortuna di toccare con mano in prima persona».

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