Il 16 agosto sarà un supermartedì, come la giornata decisiva delle primarie Usa. Tutto in poche ore, dall’udienza del giudice Alvaro Vigotti al Tribunale civile di Genova ai calendari, passando per il Consiglio Federale: dopo la pausa di Ferragosto (si fa per dire, gli avvocati sono al lavoro) in gioco ci sono tutti i personaggi dell’estate calda, dal Bologna alla Reggina, dal Torino fino al Genoa. Alle 10.30 Vigotti, dichiarato "in difetto assoluto di giurisdizione" dal Tar del Lazio con provvidenziale decreto monocratico dal presidente della sezione terza del Tar del Lazio, Francesco Corsaro, potrà incassare la lezione sulla competenza inflittagli da Corsaro sulla base della legge stoppa-Tar dell’agosto 2003 (che stabilisce la competenza esclusiva di Tar del Lazio e Consiglio di Stato in materia sportiva), e senza problemi dire: va bene, il decreto cautelare che aveva bloccato i calendari su istanza del Genoa è ritirato. In questo modo sarà salva almeno la forma: Carraro aveva parlato di "rispetto" per il decreto del magistrato di Genova e la Figc riunirà il Consiglio federale alle ore 14, dopo l’udienza, con la possibilità (solo teorica) di poter fare marcia indietro.
E se Vigotti resistesse? Al di là delle teoriche conseguenze (il magistrato che interpella la Consulta, la possibilità di rivalse anche su Vigotti stesso) una delle parti, il Genoa, può sollevare un bel conflitto di attribuzioni davanti alla Corte di Cassazione, che per definizione non giudica nel merito, ma sulla legittimità. Per il Genoa le questioni su cui fare leva, del resto, riguardano i diritti della difesa che sarebbero stati violati, e non la sentenza in sè: sembra che nessuno abbia più voglia di perdere tempo a negare l’illecito di Genoa-Venezia, la cosa in sè su cui sembrano tutti d’accordo, tranne che sulle sue conseguenze: il Genoa in C1, con tre punti di penalizzazione. Intanto però, tra Cassazione o peggio, il campionato inizierebbe lo stesso, senza il Genoa in A. Non diversamente andrebbe se la società rossoblù richiamasse in servizio l’abbandonato ricorso al Tar del Lazio contro la sentenza della Caf: il tribunale amministrativo si riunirebbe sollecitamente?
C’è poi l’interminabile storia della Reggina, con il Bologna che spera sempre nella serie A. La società calabrese ha presentato fideiussioni di una società non abilitata a emetterle e di fronte a questo fatto la Figc ha dovuto far riunire nuovamente la Covisoc. Quest’ultima, tuttavia, potrebbe mai smentire se stessa e dire che aveva sbagliato? Al massimo, nel mondo del fantacalcio, una penalizzazione per la Reggina per irregolarità amministrative potrebbe essere un modo per salvare la faccia di tutti. Il Bologna, con Gazzoni Frascara che spera di fare paura dicendo "me ne vado", dovrà accontentarsi della B. La stessa cosa farà, ma ringraziando, il nuovo Torino, che guida le società pronte a ripartire dal campionato inferiore con il lodo Petrucci (Salernitana, Perugia, Spal e Benevento).
Verso sera, poi, dalle ore 18.30 all’hotel Hilton Cavalieri di Roma, in diretta su Canale5, l’epilogo dei calendari di serie A e B chiuderà il sipario. Chi non ci sta non va certo al mare a Ferragosto: prepara nuovi ricorsi, immagina nuovi scenari. Il presidente federale Franco Carraro, lo stesso che è stato "tratto in inganno" (testuale!) dal provvedimento di Vigotti, affronta lo scomodo ruolo di parafulmine di ogni strale, e di personaggio costretto a sentirsene di ogni colore, da sottosegretari e ministri e da presidenti di Regione: ultimi Antonio Bassolino (Campania) e Claudio Burlando (Liguria). La pila di lettere sulla scrivania di Carraro deve essere davvero impressionante.
(14/08/2005)
© RIPRODUZIONE RISERVATA