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Lunedì 25 Marzo 2013
Bonaventura-Consigli in partenza?
Procuratori già scatenati
Prepariamoci a perdere alla campagna acquisti-cessioni estiva Bonaventura e Consigli, gioielli nerazzurri non a caso sul taccuino di Cesare Prandelli. Nessuna meraviglia. È l'ultra centenaria storia atalantina a ricordarcelo.
Prepariamoci a perdere alla campagna acquisti-cessioni estiva Bonaventura e Consigli, gioielli nerazzurri non a caso sul taccuino di Cesare Prandelli. Nessuna meraviglia. È l'ultra centenaria storia atalantina a ricordarcelo. Sono cambiate, nel corso degli anni, le proprietà ma il comune denominatore ha puntualmente e saggiamente collocato gli occhi sul bilancio.
In altri termini, privilegiare l'equità della partita doppia per garantire una continuità nell'èlite del calcio nazionale rappresenta uno dei nostri fiori all'occhiello di cui andare fieri. E meno male che da sempre i presidenti che si sono susseguiti alla guida dell'Atalanta hanno sin qui percorso quella strada. Sarebbe, quindi, fisiologico l'addio della talentuosa coppia dalla società che li ha, prima, cresciuti nel laboratorio di Zingonia e poi esposti in bella mostra nella massima divisione.
I procuratori di entrambi sono già in movimento. Copiosi, infatti, i messaggi diffusi sull'interessamento dei loro assistiti di club che vanno per la maggiore. Con insistenza, ad esempio, si fa riferimento al possibile passaggio del portiere e del trequartista al Napoli. Il tutto coniugabile con la comproprietà di Cigarini che verrebbe, in tal modo, risolta a favore dell'Atalanta. Come a dire, io Napoli cedo all'Atalanta la metà di Cigarini ponendo sul piatto un adeguato conguaglio per Bonaventura e Consigli. Ragionamento che quanto meno sulla carta starebbe in piedi. Del resto per l'Atalanta trattenere Cigarini nella prossima stagione sportiva sarebbe più che un bel colpo. Ancora in tema di mercato, il nome del direttore generale Pierpaolo Marino figura tra gli investimenti di Inter e Napoli. Moratti lo vorrebbe a Milano al posto di Branca; De Laurentis, sotto il Vesuvio, per sostituire Bigon. In risposta, però, Marino non esita a ricordare, con la tenacia che lo contraddistingue, che da Bergamo non si muoverà e che il prolungamento del contratto sottoscritto a gennaio dovrebbe bastare per smentire qualsiasi voce.
Arturo Zambaldo
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