Calvani: «A Bergamo darò la carica»
Subito al lavoro per definire la squadra

L’intervista al nuovo allenatore della Bergamo Basket, Marco Calvani. «Chiederò spirito di gruppo e mentalità vincente».

Accordo biennale con l’allenatore cinquantaquatrenne romano con alle spalle diversi campionati nei club della massima divisione nazionale (tra cui la finale playoff con Roma per l’assegnazione dello scudetto) e la serie inferiore. Al pari di Dell’Agnello (subito dopo la conclusione dell’ottimo torneo scorso aveva declinato la proposta del rinnovo del contratto optando per Forlì) l’ingaggio di Calvani rappresenta una garanzia per il prossimo-futuro del Bergamo alla sua terza stagione in A2.

A Calvani il compito in piena sintonia con il confermato direttore generale Valeriano D’Orta (da lui fortemente voluto) di disegnare l’organico atteso ai nastri di partenza, in autunno, della regular season. I due dovranno rimboccarsi per bene le maniche visto che tutti i titolari (ovvero i componenti del quintetto base) se ne sono andati. Riproponiamo il nutrito elenco di coloro che hanno cambiato casacca: Roderick, Taylor, Fattori, Benvenuti e Sergio. Da ricordare che pure dodici mesi fa la stessa rosa era, praticamente, da ricostruire con i soli Fattori e Sergio sopravvissuti. Ci pensò allora Dell’Agnello a pescare il paio di super jolly negli statunitensi Roderick e Taylor risultati i migliori del girone. Non resta a questo punto da auspicare, vivamente, il ripetersi di quell’eccellente mercato.

Ecco le prime dichiarazioni di Marco Calvani a «L’Eco di Bergamo» poche ore dopo la firma del contratto che lo lega sulla panchina della Bergamo Basket.

«Eccomi pronto – sono le sue parole pronunciate con razionale enfasi – a iniziare una nuova avventura dopo la forzata assenza. Riprendo, dopo nove mesi, con una carica e un entusiasmo straordinari. In altre parole non vedo l’ora di rimettermi al lavoro».

Perché proprio la piazza orobica?

«Semplice: il primo a contattarmi è stato il general manager Valeria D’Orta che conosco benissimo da anni. La sua insistenza seguita da quelle del presidente Lentsch e degli altri soci sono risultati determinanti».

Una squadra, praticamente, tutta da rifare.

«Sì ma la cosa non mi spaventa. In piena sintonia con D’Orta recupereremo a tempo di record privilegiando i giocatori italiani per poi passare agli stranieri i quali, come sempre, non difettano per numero sui vari mercati»

Cosa chiede alle squadre che allena?

«Ogni atleta deve giocare per il collettivo oltre a possedere la classica mentalità vincente. Elementi, entrambi, essenziali e dai quali non transigo».

Obiettivi?

«Su questo con D’Orta non ci siamo ancora confrontati. Dipenderà dal budget a disposizione e dal come riusciremo a confezionare l’organico».

Buon lavoro a D’Orta che dovrà scegliere pure il suo assistente considerato che Andrea Vicenzutto dopo cinque anni valido vice di Ciocca, Sacco e Dell’Agnello ha preferito accasarsi all’Orzinuovi, neo promossa in serie A2.

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