Basket, Remer e Comark:
inutili i campanelli d’allarme

Gli sforzi nello smorzare l’entusiasmo in casa Remer e Comark la scorsa settimana per le vittorie, nei supplementari, non hanno prodotto gli esiti sperati.

Così nel turno successivo entrambe le rappresentanti orobiche si sono arrese di fronte a team (Ferrara e Lecco) non trascendentali. Gli emiliani, addirittura hanno ritrovato l’auspicata vitalità dopo un digiuno di tre gare, di cui un paio tra le mura amiche.

Da assolvere, comunque, i trevigliesi per l’impegno profuso dall’inizio alla fine. Facciamocene una ragione attribuendo il passo falso ad una ipotizzabile carenza di organico. I dati statistici ci sono alleati visto che impietosamente certificano l’88% di Ferrara nei tiri pesanti contro il 40% degli antagonisti.

Non da mani nei capelli, a dire il vero, la percentuale di capitan Rossi e compagni ma pur sempre il 50% in meno rispetto ai padroni di casa. E, allora, perché non rimpiangere un Carnovali, triplista naturale in grado, nel passato torneo di ribaltare risultati apparentemente già accertati? Questo lo sottolineiamo per stare dalla parte di Adriano Vertemati al quale non va minimamente addossata alcuna responsabilità specie per i risultati negativi in trasferta. E domenica prossima il calendario prevede un’altra sfida lontano dal Pala Facchetti (a Jesi). Occhio dunque e soprattutto umiltà.

Anche la Comark non è esente da qualche problematica. A Lecco i presenti hanno toccato con mano la lacunosa intermittenza in fatto di continuità della compagine diretta da Cece Ciocca. Per un club partito per puntare senza mezzi termini al salto di categoria non è cosa da poco. Certo, al pari della Remer, il mancato rinnovo del contratto al fromboliere Bona può aver inciso nei due passi falsi, sin qui accusati. Si correrà ai ripari alla riapertura del mercato?

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