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Venerdì 07 Ottobre 2016
Attriti tra giocatori e allenatori - Video
All’inizio fu Chinaglia, ora è Pellè
All’inizio fu Giorgio Chinaglia, poi venne Roberto Baggio e ora Graziano Pellè. L’uscita dal campo polemica dell’attaccante dello Shandong Luneng giovedì sera in Italia-Spagna, con conseguente esclusione dai convocati per la Macedonia, non è il primo esempio di attrito fra giocatori e ct in azzurro.
Celebre l’episodio ai Mondiali del 1974 durante la prima gara contro Haiti, con Ferruccio Valcareggi che al 70’ decise di togliere Chinaglia per dare spazio ad Anastasi. L’allora attaccante della Lazio non la prese bene, mandando il ct a quel paese in diretta tv e solo l’intervento di Tommaso Maestrelli a calmare Long John evitò una rottura ancora più clamorosa visto che il giocatore aveva minacciato di andare via.
Alla storia è passato anche il «Ma questo è matto?» di Roberto Baggio a Usa 1994 quando, durante la gara con la Norvegia, il portiere Pagliuca viene espulso e il ct Sacchi decide di «sacrificare» il Divin Codino per far entrare Marchegiani. A differenza di quanto accaduto con Pellè non ci furono conseguenze, Baggio si ritagliò uno spazio da protagonista e trascinò gli azzurri alla finale di Pasadena.
Ma, Nazionale a parte, screzi fra allenatori e giocatori sono piuttosto frequenti basti pensare a quanto successo pochi mesi fa a Roma, con l’intervista di Totti che fece infuriare Spalletti al punto da escludere il capitano giallorosso dalla successiva sfida col Palermo. Restando nella Capitale, come dimenticare i contrasti di Montella e Panucci con Capello, col secondo che addirittura si rifiutò di entrare a partita in corso, un po’ come Tevez ai tempi del Manchester City con Mancini, con l’Apache che finì per qualche tempo fuori rosa.
Fuori rosa finì al Real Madrid anche Cassano, per un’imitazione di Capello che il tecnico di Pieris non digerì mentre tornando a Baggio, burrascoso fu il suo rapporto con Ulivieri al Bologna, tanto che lasciò il ritiro tornandosene nella sua Caldogno dopo aver saputo che con la Juve sarebbe partito dalla panchina. In alcuni casi si è anche venuti alle mani, come Balotelli e Mancini al Manchester City durante un allenamento o, peggio, Delio Rossi e Adem Ljajic durante una partita, col serbo allora alla Fiorentina che si lasciò scappare qualche parola di troppo. Il tecnico perse la testa e il posto visto che la Fiorentina, alla luce di quell’episodio, decide di dargli il benservito.
Andando all’estero, Alex Ferguson perse la pazienza dopo una sconfitta con l’Arsenal al punto da calciare via uno scarpino colpendo sopra l’occhio David Beckham. E non può non essere menzionato l’ammutinamento della Francia contro il ct Domenech ai Mondiali sudafricani del 2010: il tecnico aveva rispedito a casa Anelka che lo aveva insultato e i compagni, capeggiati da Evra, decisero di non allenarsi.
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