Atalanta, un club ormai big
con un valore aggiunto: il nuovo stadio

Due anni di fila in Champions. Tanta, tantissima roba. È l’equivalente di un club big consolidato. Facile avallarlo. Da squadra da seguire simpaticamente, l’Atalanta ha cambiato volto: è diventata avversaria temibile e al tempo stesso da battere. Lo è per allenatori, giocatori e supporter dell’intero pianeta calcistico.

Prima nessuno ci prendeva sul serio o a mala pena ci regalava lo zuccherino definendoci la regina delle provinciali. Noi ne andavamo, tutto sommato, anche fieri per quel biglietto da visita, figlio del cospicuo numero di permanenze nella massima divisione nazionale. Il bello è che il prestigioso balzo in avanti è destinato a durare parecchio a lungo. In altre parole i presupposti tendono a escludere che i nerazzurri d’un tratto recitino il copione di meteore di turno.

Alle spalle, del resto, vantiamo una società votata a migliorare gradualmente l’assetto strutturale sotto ogni aspetto fuggendo da ciò che non sa di razionale e costruttivo. Dal punto di vista tecnico siamo, tra l’altro, in una botta di ferro disponendo la copia Sartori-Gasperini la quale nel rispettivo ruolo ci ha portato agli strepitosi traguardi di oggi.

Tra i valori aggiunti da includere anche lo stadio: parlare di ristrutturazione in questo caso è estremamente riduttivo. Vedrete, una volta ridisegnato e ultimato, che razza di impianto sportivo potremo ammirare e non solo noi. Siamo sicuri che metteremo in forte imbarazzo perfino l’Uefa allorquando dovrà prendere in esame l’autorizzazione per aprirci finalmente le porte alle competizioni europee.

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