Atalanta, un approccio sbagliato
Recitato il ruolo di comparsa per 70’

Peggio di così! Altro che consolarsi all’idea della metamorfosi (in positivo) degli atalantini, dalla metà della ripresa in poi, complice l’ acrobazia di Pinilla, autore dell’1-2. Una rimonta non riuscita. Evidentemente il notevole contributo dei supporter dagli spalti non è valso ad elettrizzare gambe e menti degli undici giocatori privilegiati al pronti-via da mister Edy Reja.

In campo sino alla prodezza della punta cilena, verso la mezz’ora della ripresa, unicamente i granata puntuali nel dettare gioco ed arrivare in netto anticipo su ogni pallone. Da riflettere, poi, le reti subite, entrambe su tiri piazzati (punizione dal limite dell’area e corner). Le responsabilità da attribuire Sportiello ci potrebbero stare.

Ma al di là delle lacune tecniche da parte della squadra, ha difettato parecchio l’approccio iniziale. A darci la classica lezione, anche in questo caso, l’undici avversario, salito subito in cattedra, preannunciandoci in maniera chiara che avrebbe assunto il copione del protagonista senza ombra di dubbio.

Rimanendo a bocca asciutta, in termini di punti, non ci sarebbe voluta la sorprendente rimonta del Cesena in quel di Verona. Una botta più psicologica che altro considerando che la classifica parla ancora di un paracadute di quattro lunghezze di margine quando mancano nove partite alla fine del campionato.

Spostandoci sull’immediato futuro sembra, comunque, tenderci una mano il calendario visto che la prossima domenica invia a Bergamo un abbordabile Sassuolo, per di più (beato lui!) senza particolari assilli di graduatoria. Ma attenzione: pure il Torino si è presentato allo stadio «Azzurri d’Italia» privo di necessità di rientrare a casa con l’intera posta in palio…

Arturo Zambaldo