Atalanta, ultima vittoria 26 anni fa...
Con la Juve a Torino per giocarsela

Certo che sì, ma non solo. Questa volta a farci sognare è la vitalità del team gestito più che mai efficacemente da Edy Reja e dal suo staff tecnico. Alzi la mano chi non è d’accordo visto il settimo posto in graduatoria, a quattro lunghezze dalla vetta (con i punti buttati via dove saremmo?).

Inversamente proporzionale, invece, il rendimento del complesso allenato da mister Allegri, incappato in un inizio di campionato che più modesto di così, proprio, non si può. Metti, poi, in conto il dispendio di energie dei bianconeri in Champions in occasione della sfida casalinga di mercoledì con il Borussia Moenchengladbach (0-0 il finale).

Lo stesso aspetto psicologico è alleato ai nostri colori. Il fatto, cioè, di non avere alcun assillo di classifica potrebbe essere un punto a favore. Del resto è accaduto rarissimamente, nella storia, di guardare dall’alto in basso i prossimi blasonati avversari. Questo fattore consentirà di evitare tatticamente le più rigide barricate in materia. In tal caso potremmo essere più propensi nell’offendere, s’intende, con rigoroso raziocinio disponendo di attaccanti in palla.

Ad onor del vero, il ricordo dell’inesorabile ko subìto un paio di settimane fa a Firenze ci potrebbe ricondurre a una drastica marcia indietro mentale. Ma attenzione, confronti e paragoni con la trasferta toscana obbligano a una serie di concrete considerazioni. Una su tutte il rigore decretato dopo 5 minuti dal pronti via e conseguente espulsione di Paletta: elementi che hanno in un certo qual modo falsato qualsiasi equilibrio sul manto erboso. Allo «Juventus stadium» è auspicabile, quanto meno, giostrare a parità numerica per gli interi novanta minuti, recupero sorpreso. E, allora, perché non contarci...

Arturo Zambaldo

La vittoria del 22 gennaio 1989: gol di Evair