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Sabato 04 Aprile 2015
Atalanta ko, il Toro espugna Bergamo
Il Cesena rimonta 3 gol a Verona, è a -4
Dopo tre pareggi di fila, l’Atalanta ha incassato il primo ko della gestione Reja: i nerazzurri hanno perso in casa per 2-1 contro il Torino che ha segnato due reti nel primo tempo (20’ pt Quagliarella e 39’ st Glik) e ha evitato nella ripresa la rimonta dei nerazzurri, in gol al 29’ st con Pinilla, autore di una pazzesca semirovesciata.
ATALANTA-TORINO 1-2
RETI: 20’ pt Quagliarella, 39’ pt Glik, 29’ st Pinilla.
ATALANTA (3-5-1-1): Sportiello 5,5; Biava 6, Stendardo 5,5, Bellini 5,5 (5’ st Masiello 5); Zappacosta 5.5 (17’ st Bianchi 5,5), Migliaccio 6, Cigarini 6,5, Carmona 5,5 (1’ st D’Alessandro 6), Dramè 5,5; Moralez 7; Pinilla 6. In panchina: Avramov, Frezzolini, Benalouane, Scaloni, Del Grosso, Baselli, Emanuelson, Grassi, Boakye. All. Reja
TORINO (3-5-2): Padelli 6; Maksimovic 6, Glik 6,5, Moretti 5,5; B. Peres 6, Vives 6 (37’ st Basha sv), Gazzi 6, El Kaddouri 6, Molinaro 6 (15’ st Darmian 6); Maxi Lopez 5,5 (19’ st Amauri 5,5), Quagliarella 6,5. In panchina: Castellazzi, Ichazo, Bovo, Farnerud, Gonzalez, Martinez, Masiello. All. Ventura.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 5,5.
Pinilla è stato il dottor Jekyll e mister Hyde, perchè l’attaccante - sul quale al 42’ pt non è stato concesso un rigore sacrosanto per un fallo di Moretti - si è confermato formidabile in acrobazia, ma nel recupero ha macchiato la sua prestazione (voto 6, 8 per il match disputato e 4 per il rosso) con un assurdo calcione a Basha che probabilmente costerà all’attaccante cileno più di una giornata di squalifica.
Abbiamo già ricordato tre episodi chiave (sull’azione del rigore reclamato l’arbitro Guida si è diretto verso il centro dell’area come se volesse fischiare il penalty, ma poi è ritornato sui suoi passi, forse gli è arrivata una segnalazione - sbagliata - dei suoi assistenti). Un quarto episodio, il primo in ordine cronologico e quello che forse ha pesato di più, è stato rappresentato dal grossolano errore di valutazione di Sportiello che - sulla punizione del primo gol granata di Quagliarella (20’ pt) - ha valutato fuori la palla che invece s’è infilata centralmente appena sotto la traversa e sopra i guantoni del portiere.
Completiamo il discorso generale dicendo che Moralez è stato l’atalantino più bravo perché è stato il più continuo, ha offerto l’assist per la rete della speranza di Pinilla (una semirovesciata di destro diretta quasi nel «sette» alla sinistra di Padelli) e si è sacrificato anche nei ripiegamenti in difesa. Più che sufficiente anche la prestazione di Cigarini, mentre il resto della squadra non ha brillato. Un deciso passo indietro, dunque, pensando alla squadra volitiva e guerriera di Napoli. Stavolta si è rivista un’Atalanta che ha pagato cara l’approssimazione in difesa e che ha espresso ancora un gioco d’attacco insufficiente. Lacune croniche, del resto.
Il ko casalingo contro il Toro è da considerare grave perché, se il Cagliari è affondato in casa (1-3) contro una super Lazio, il Cesena è stato autore di un’incredibile rimonta in trasferta contro il Verona, da 0-3 a 3-3 nei venti minuti conclusivi, cosicché il team romagnolo è salito a -4 dai nerazzurri e avrà la possibilità di giocare lo scontro diretto in casa.
Che dire ancora del match? L’Atalanta si è presentata con un 3-5-1-1, che dopo un quarto d’ora è diventato un 4-4-1-1 (con Bellini spostato a destra e Dramè indietreggiato a sinistra per contenere meglio Peres) e dopo venti minuti (sullo 0-1) si è trasformato 4-3-3 con Moralez e Zappacosta avanzati quasi sulla linea di Pinilla. I nerazzurri si sono complicati la vita al 39’ pt, quando mezza difesa ha dormito su un corner da sinistra e Glik ha fulminato Sportiello con un potente esterno destro da distanza ravvicinata.
Nella ripresa, Reja ha inserito D’Alessandro in sostituzione di Carmona, una seconda punta di ruolo, Bianchi per un deludente Zappacosta, e Migliaccio è diventato addirittura un terzo centravanti aggiunto per sfruttare la sua abilità nel gioco aereo. I nerazzurri si sono proiettati in forze in attacco e hanno rischiato moltissimo regalando uno spazio enorme al contropiede del Torino che non ha segnato il terzo gol soltanto perché Sportiello si è riscattato parzialmente. Il forcing dei bergamaschi è stato lodevole, i granata hanno anche sofferto l’aggressività bergamasca, ma la produzione offensiva dell’Atalanta - al di là del gol al 29’ st- si è limitata a una rovesciata a fil di palo di Pinilla al 14’ st.
Nella prossima giornata il calendario offrirà all’Atalanta un secondo match interno di fila, contro il Sassuolo, mentre il Cesena se la vedrà contro il Chievo in casa. La possibilità di ulteriori passi falsi per i bergamaschi si è già esaurita.
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Atalanta in campo al Comunale di Bergamo contro il Torino nella ripresa del campionato. Scatta la volata finale con dieci giornate da disputare e i nerazzurri devono difendere 5 punti di margine su Cagliari e Cesena per salvarsi. Mister Reja, per lui tre pareggi in tre giornate, presenta la squadra con il modulo 3-5-1-1 nel quale l’unica punta è Pinilla (sfumata dunque l’ipotesi delle due punte con Bianchi) , l’esterno sinistro di centrocampo è Dramè, mentre i tre difensori sono - da destra e sinistra - Biava, Stendardo e Bellini. Nel Torino (3-5-2), l’unica variante è la presenza di Molinaro sulla fascia sinistra di centrocampo in sostituzione del nazionale Darmian. In attacco il tandem da non sottovalutare Quagliarella-Maxi Lopez.
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