Atalanta, superata la prova del nove
Ora ci vuole continuità contro il Toro

L’Atalanta non è venuta meno alla prova del nove. In altre parole ha risposto al meglio a quanto richiestole alla vigilia della delicatissima sfida con il Napoli.

Le si domandava a viva voce di ritrovare l’animus pugnandi delle giornate migliori; di riprendere a segnare in particolare con Denis e più importante ancora di fare risultato. Tre cose alle quali i nerazzurri non sono venuti meno.

Dite poco? Pensate quali scenari si sarebbero aperti se la squadra avesse ricalcato l’indecifrabile copione recitato domenica scorsa a Udine. Prendiamo, allora, per buono quello emerso nel match contro un Napoli giunto a Bergamo rigenerato per il 6-2 inflitto al Verona, non all’ultima della classe.

Non ci sembra equo, però, storcere il naso per la superiorità territoriale dell’undici di Benitez nei quarantacinque minuti iniziali e al pensiero che l’Atalanta sarebbe stata sconfitta se Sportiello non avesse neutralizzato il penalty a tempo regolamentare scaduto. Abbiamo variegati motivi per gioire.

Aver, ad esempio, rivisto in campo, in un unico botto, Raimondi, Stendardo e Del Grosso e saperli di nuovo abili e arruolati in virtù di prove sicuramente positive. Tre pedine in grado di rappresentare significative garanzie in chiave futura.

Non dimentichiamo, poi, i meriti di Stefano Colantuono che in quattro giorni ha ridato, come si suol dire, anima e cuore all’intero collettivo. Unico neo riscontrato mercoledì, l’ingenua espulsione di Cigarini nel finale di partita dopo che il metronomo aveva sin lì offerto un fior di prestazione. È un caso che senza di lui sul rettangolo di gioco il Napoli abbia pareggiato e rischiato addirittura di rientrare a casa con la posta in palio?

Purtroppo né il centrocampista né Benalouane (già in diffida) ci saranno domenica a Torino, contro i granata: ma la ritrovata Atalanta affronterà i granata con ben altra autostima.

Arturo Zambaldo

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