Atalanta, solo tre volte più lenta
La missione è risalire la classifica

A un terzo della fatica è forse troppo presto per fare bilanci, ma per l’Atalanta è tempo di conti. Oggi gli uomini di Gasperini sono noni alla pari con Fiorentina e Chievo Verona, con 16 punti.

La classifica non è negativa, anzi. E si tenga conto delle fatiche supplementari che sinora ha imposto il doppio impegno tra campionato ed Europa League, situazione inedita rispetto alle altre stagioni dal 2004 ad oggi. Eppure la storia recente dice che l’Atalanta è in ritardo rispetto alle abitudini: a questo punto del campionato, solo tre volte il bottino è stato più esiguo e in due di queste la squadra è retrocessa a fine campionato. Nel 2004-05, l’Atalanta allenata da Mandorlini (poi passata nelle mani di Rossi) aveva 7 punti alla dodicesima e avrebbe chiuso al fanalino di coda, mentre nel 2009-10 quella di Gregucci e Conte (e poi di Mutti) ne aveva 9, per chiudere al diciottesimo posto, con la retrocessione. Tre anni fa, invece, Colantuono iniziò con 10 punti nelle prime dodici, poi arrivò Reja e la squadra mantenne lo stesso diciassettesimo posto, l’ultimo buono per salvarsi. Dall’ultimo ritorno in A, insomma, solo nel 2014-15 l’Atalanta aveva iniziato peggio (l’anno prima, aveva invece gli stessi punti di oggi): persino le due stagioni della penalizzazione garantivano un bottino felice.

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