Atalanta, preoccuparsi è d’obbligo
Serve un cambio di marcia, e subito

Mancanza di fame? Team rivoluzionato dal mercato invernale? Instabilità nelle scelte tecnico-tattiche?

Tre domande per cercare le motivazioni della disfatta dei nerazzurri sul campo della cenerentola (e mai vincente prima di mercoledìsera) Verona. Di certo c’è che un paio di mesi fa, subito dopo il 3-0 interno inflitto al Palermo era tutta un’altra musica. Settimo posto in classifica e sogni europei auspicati , legittimamente giustificati. Da quel momento, però, la musica è cambiata. In peggio. Quattro ko di fila e tre pareggi. Infine, la figuraccia al Bentegodi con la squadra dell’ex Gigi Del Neri.

Preoccuparsi a questo punto è sacrosanto. Vero che la classifica è ancora rassicurante, ma per il resto è nebbia fitta. Sì, perché siamo di fronte ad una formazione in chiara assenza d’identità. Circoscriviamo l’analisi al match di Verona, dove onestamente nessun reparto si salva. Quello difensivo è apparso in vena di regali, il centrocampo non ha fatto da filtro e davanti Borriello e Diamanti, si sono sì mossi con disinvoltura e furore agonistico, ma alla fine chi ha segnato è stato Conti...

Se fossimo alle battute finali del campionato ci sarebbe da ritenere, tutto sommato, soddisfatti, ma siccome mancano 15 incontri serve un drastico cambio di registro. Come del resto ha indicato in maniera forte e chiara mister Edy Reja, nella sala stampa dello stadio Bentegodi. Attendiamo i fatti già da domenica con l’Empoli.

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