Atalanta, perché non parlare di scudetto?
Un sogno anche per gli addetti ai lavori

Sembrava improponibile 5 anni fa collocare i nerazzurri nelle prestigiose Coppe europee e sappiamo bene com’è andata. Anche la parola scudetto merita, quanto meno, un approfondimento vero e proprio.

Al diavolo scaramanzia o eccesso di ottimismo: perché non ritenere possibile la corsa allo scudetto includendo l’Atalanta? Sembrava improponibile solo un lustro fa, collocare lontanamente i nerazzurri nelle prestigiose Coppe europee. Sappiamo bene com’è finita con il club orobico patentato, sin qui, a disputare il paio di League e le tre Champions una dietro l’altra. Exploit con la classica «E» maiuscola, da non credere ma così è! Ebbene ecco perché la parola scudetto merita, quanto meno, un approfondimento vero e proprio. Del resto il sogno calcistico del tricolore non ha solo contagiato una discreta fetta della tifoseria locale, ma spuntano con puntuale ricorrenza perfino autorevoli addetti ai lavori. Graduatorie degli ultimi campionati, il gioco strappa-applausi e la solidità economica societaria costituiscono certificabili icone in materia. Per di più, fanno accrescere consensi nel prendere in esame le variegate problematiche che coinvolgono gli altri sodalizi abbonati alle medaglie. La stessa conferma a priori di mister Gian Piero Gasperini a dirigere le operazioni in panchina la dice lunga. E trattenere anche per il prossimo futuro il tecnico piemontese è sinonimo di una programmazione che si scontrerebbe con obiettivi di modesto spessore. Anche il corrente mercato estivo, stiamone certi, sarà fedele testimone degli ambiziosi traguardi cui il sodalizio di patron Antonio Percassi porterà avanti. Insomma, perché vietare allora da noi il termine «scudetto» pronunciandolo magari senza strombazzarlo più di tanto?

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