Sport
Domenica 28 Settembre 2014
Atalanta, numeri in rosso
Ora però si riparta in quarta
Si ha un bel dire che con un calendario del genere il destino dei nerazzurri, contro Fiorentina, Inter e Juventus, fosse purtroppo segnato. Ma siamo onesti: chi in cuor suo non ha ipotizzato di raggranellare, in qualche modo, uno/due punti al termine delle tre sfide?
Si ha un bel dire che con un calendario del genere il destino dei nerazzurri, contro Fiorentina, Inter e Juventus, fosse purtroppo segnato. Ma siamo onesti: chi in cuor suo non ha ipotizzato di raggranellare, in qualche modo, uno/due punti al termine delle tre sfide?
Il digiuno nel muovere la classifica è, per di più, coinciso con un bilancio di cifre per nulla consolante. I sei gol subiti e nessuno realizzati si commentano proprio da soli. Qualcuno, appagato dalla buona prestazione corale della squadra contro i viola si era affrettato a ipotizzare che il bel gioco sarebbe stato di garanzia per successivi risultati. Li stiamo, purtroppo, tuttora pazientemente aspettando.
Intanto, però, la partita doppia, alla voce «differenza-reti» piange anche se bisogna sempre tener presente la competitività delle ultime tre avversarie. Non esenti da responsabilità a livello individuale qualche difensore e le punte per eccellenza Bianchi e Denis (in ordine alfabetico).
Ed è da qui che si deve ripartire spostandoci sulle prossime sfide, di pari portata sulla carta con Sampdoria (a Genova) e in casa con il Parma. A questo punto deviare, di colpo, sul bicchiere mezzo pieno non sembra fuori luogo dal momento che si ha a che fare con Stefano Colantuono. Ci è piaciuto, ai microfoni, dopo la Juve, quando ha lanciato messaggi di fiducia e non sferzate a singoli e collettivo pur dichiarandosi, ovviamente, dispiaciuto per l’esito finale del match. Una sorta, questa per lo meno la nostra interpretazione, di scudo per la squadra per poi attenderla a tu per tu alla ripresa degli allenamenti per dar seguito alle strategie tecnico-tattiche lungo la settimana. Del resto Colantuono nella sua duratura permanenza a Zingonia si è già trovato ad affrontare situazioni non all’acqua di rosa peraltro molto più delicate delle attuali. E, puntualmente, ne è uscito da vincitore indiscusso.
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