La Procura federale della Figc ha disposto accertamenti su Atalanta-Livorno, dopo che domenica l’autore del gol vittoria dei bergamaschi Simone Padoin era stato inseguito negli spogliatoi da alcuni avversari. La partita è finita 3-2, con rete decisiva dell’Atalanta all’89’ dopo il doppio vantaggio bergamasco e la rimonta del Livorno fino al 2-2.
«Le immagini trasmesse in Tv dove si vede la mia corsa verso il tunnel degli spogliatoi sono state male interpretate e io voglio fare chiarezza: da parte mia non c’è stata alcuna caccia all’uomo nei confronti di Padoin, ma solo il tentativo di andare a calmare mio fratello che avevo visto troppo nervoso - ha detto il livornese Emanuele Filippini, il giorno dopo le polemiche esplose alla fine della partita con l’Atalanta e l’apertura di un’inchiesta Figc -. Io stesso ho spiegato al commissario dell’ufficio indagini che stavo cercando di tranquillizzare mio fratello, per non peggiorare la situazione e riportare serenità. Sono padre di tre figli e non mi sogno neppure di andare a dare la caccia a qualcuno per picchiarlo. Padoin non l’ha toccato nessuno, anche se è vero che aveva auto degli screzi in campo con mio fratello che non è neppure il caso di riferire».
Il centrocampista conclude: «L’Atalanta ha fatto giustamente la sua onesta partita». L’Atalanta sulla vicenda ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali.
(05/05/2008)
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