Atalanta, la rivoluzione di gennaio
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Il mercato si è chiuso con un colpo di scena e piccoli movimenti. Anzi, a dire il vero il mercato dell’Atalanta non si è ancora chiuso perché la partenza di Estigarribia avverrà soltanto martedì 2 febbraio, quando verrà sciolto il prestito dal Deportivo Maldonado e l’esterno passerà al Cerro Porteño: si può fare perché in Paraguay il mercato chiuderà mercoledì 3.

Il colpo di scena, invece, è che Stendardo è rimasto: non si è concretizzata nessuna delle piste ipotizzate negli ultimi giorni, compresa la Fiorentina (ieri era girata voce che l’atalantino potesse essere un’opzione nel caso fallisse il passaggio di Benalouane in viola, ma non c’è stato niente di concreto). Nella giornata di ieri sono state poste le basi anche per il prolungamento del contratto di Gomez fino al 2020, con opzione per un altro anno. E sempre ieri è girata la notizia che negli ultimi giorni l’Inter ha sondato i dirigenti bergamaschi per Cigarini, ma l’Atalanta ha ribadito la sua posizione: incedibile.

Con Estigarribia il mercato di gennaio si chiuderà con sette arrivi (più Petagna a luglio) e cinque partenze, più una dozzina di operazioni minori (spostamenti di prestiti più che altro). È stato il mercato che ha segnato la fine di un ciclo, con la partenza della coppia argentina, Moralez-Denis, che ha fatto la storia recente del club.

I soldi della cessione di Grassi, consentiranno all’Atalanta di fare un investimento importante su un attaccante la prossima estate. L’Atalanta per la punta, in previsione dell’addio del Tanque, ha lavorato a lungo in questo mercato su due fronti: prendere subito l’attaccante dei prossimi anni facendo l’investimento adesso oppure optare per una soluzione-ponte. Si puntava a Paloschi ed è arrivato Borriello che però è una soluzione a breve scadenza per l’età dell’attaccante.

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