Atalanta, la rivincita di Gasperini
Altro che confusione in campo

E bravo Gasperini a portare avanti, imperterrito, le sue idee. Chiamiamole, magari, controcorrente ma alla resa dei conti vincenti.

Chiedetevi se con la sorprendente formazione disegnata col Napoli l’Atalanta fosse uscita dal manto erboso sconfitta. Peggio umiliata dalla seconda forza del campionato. Di colpo la precedente vittoria con la cenerentola Crotone sarebbe stata ulteriormente sminuita dai più. Invece rischiando davvero grosso il Gasp si è preso una rivincita a destra e a manca.

Chi, da domenica intorno alle 17,50 circa, ha osato di nuovo definire confusionari i nerazzurri includendo l’allenatore? Dalle stalle alle stelle, insomma, solo nel giro di pochi giorni. Gioia incontenibile per aver frenato con pieno merito i partenopei a parte, questa Atalanta rigenerata a tempo di record dal penultimo posto è balzata verso il centro della classifica.

I nove punti capitalizzati in sette gare avvertono che, blindando la media, si terminerà la stagione a quota 49. L’aritmetica non è un’opinione e allora perché non parlare di ipotetica ennesima salvezza al di sopra della canonica soglia dei quaranta? Ma andiamo oltre, pure sull’ inevitabile scia del successo sull’undici di Sarri. Gasperini ci era stato presentato all’arrivo a Zingonia come il mister amante del bel gioco sinonimo di spettacolo garantito.

E i 10 gol sin qui realizzati costituiscono il messaggio che siamo sulla strada giusta per accontentare, o meglio divertire, i nostri tifosi da sempre, peraltro, etichettati dal palato fine. Ben venga, a questo punto, la sosta di domenica prossima per la Nazionale. In tal modo Gasperini avrà modo di impartire ulteriori particolareggiate lezioni di calcio di buona interpretazione. Quanto al modulo tattico da privilegiare massima libertà di scelta. È lui, signori, l’allenatore o no?

Arturo Zambaldo

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