Atalanta, la corsa alla piazza d’onore
Cominciamo dai 3 punti con il Brescia

Immensa, marziana, strepitosa, inarrestabile e fermiamoci qui anche se all’Atalanta specie di questi tempi nulla è vietato.

Per di più non c’era affatto bisogno della «certificazione-Juventus» per avallare qualità e potenzialità di una squadra il cui gioco è invidiato da qualsiasi tecnico (e non solo) che va per la maggiore. Già quattro anni fa, all’inizio di stagione, esistevano gli indizi circa il suo ingresso in Europa. Sono così seguite in rapida successione Coppa League e Champions ovvero un sogno avverato che in poco l’avevano (ragionevolmente?) annunciato.

Rituffandoci ai giorni nostri, ecco il Papu e soci addirittura a un passo dalla seconda piazza. Vi rendete conto o no che a fine torneo potremmo nientemeno che cucirci sulle magliette il simbolo dei vice Campioni d’Italia?

E adesso sotto col Brescia. Questione di formalità pura? Può darsi, anche se è sempre meglio coniugare l’intramontabile adagio «non dire sacco fin che non è nel sacco». Se lo recita da una vita, e di sovente, l’intramontabile Giovanni Trapattoni.

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