Atalanta, forse Delvecchio titolare
«Mi stresso di più in panchina»

Per il match casalingo contro il Piacenza, Gennaro Delvecchio, centrocampista atalantino, potrebbe essere schierato tra i titolari al posto di Barreto, che ancora non ha smaltito definitivamente l'infortunio di Ascoli.

Per il match casalingo contro il Piacenza, Gennaro Delvecchio, centrocampista atalantino, potrebbe essere schierato tra i titolari al posto di Barreto, che ancora non ha smaltito definitivamente l'infortunio di Ascoli.

«Spero di scendere in campo dall'inizio contro il Piacenza - ha affermato il giocatore atalantino -. Faccio di tutto per conquistarmi un posto, anche quando capisco che potrebbe non essere il sabato giusto. Mi sento bene e mi faccio trovare sempre pronto anche quando gioco solo un pezzo di partita, pensando a quelli che spesso vanno in tribuna. È giusto onorare lo spazio dato dall'allenatore in rispetto dei compagni che lavorano tutta settimana e poi finiscono in tribuna. In dieci minuti faccio fatica a fare la differenza, perché sono un giocatore fisico e di quantità: sono abile a farmi sentire con il passare dei minuti».

Oltre al mero dato tecnico, anche un fattore emotivo sta alla base di questa voglia di scendere in campo dal primo minuto del combattente nerazzurro. «Sono più stressato quando sono in panchina rispetto a quando gioco, perché quando sono in campo riesco ad essere freddo, mentre quando sono out fatico a contenere le mie emozioni e vado un po' oltre. Non ci posso fare nulla, è il mio carattere».

In un campionato contraddistinto da intensità di gioco e pressing, per il giocatore pugliese non ci sono stati problemi d'adattamento di alcun tipo. «In questo momento siamo i migliori, guardando la classifica  - ha detto -. In tanti anni di calcio ho capito che la vera differenza però la fa il gruppo: qua siamo compatti. Ci sono giocatori che hanno fatto la storia di questo club che ti trasmettono quel qualcosa in più. Conoscevo la Serie B e sapevo della differenza rispetto alla massima serie. In A puoi giocare bene anche con le grandi squadre, anche se magari perdi. In questo torneo invece c'è più pressing, cattiveria agonistica: non essendo un giocatore di qualità tecnica a me non dispiace. Quando capita di fare la battaglia sono sempre presente. Pensiamo a raggiungere l'obiettivo, per centrare altri traguardi ci ragioneremo al momento opportuno. Ora tutto dipende solo da noi».

In attesa di scendere in campo con il Piacenza, Delvecchio invita i suoi compagni a non ripetere gli errori dell'andata. «Da quando sono arrivato le vittorie a suon di gol sono mancate, questa è la realtà, ne prendiamo atto e andiamo avanti su questa strada. Ci aspettano tante partite che sulla carta possono sembrare facili, ma non sarà così e non termineranno sicuramente con una goleada. Non abbiamo ancora parlato della partita d'andata con il Piacenza, ma penso che succederà presto. Si respirerà nell'aria la tensione per quanto successo: se dovessimo andare in vantaggio dovremo ricordarci di quella partita. Basta che molli un attimo e le partite possono cambiare volto. Non deve più succedere, perché abbiamo bisogno di punti».

I primi importanti flash in nerazzurro per Gennaro Delvecchio, oltre all'azione da cui è nato il gol di Tiribocchi a Frosinone, sono la «mezza rete» siglata con il Sassuolo e la prestazione con il Torino, condita da una sfrenata esultanza finale. «Ho avuto la netta sensazione di aver sfiorato quella palla, ma Sassuolo è un ricordo lontano e se pensassimo ancora a quella partita sarebbe un problema. Spero che possa capitare una situazione del genere, ma che stavolta possa essere un gol vero: sarebbe bellissimo segnare, così quel ricordo cadrebbe nel dimenticatoio. A Torino ero nervoso e c'era tensione, ma una vittoria raggiunta nel finale in un match così sentito è stata stupenda».

Simone Masper

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