Atalanta, con Reja bilancio lusinghiero
Ma anche Colantuono non va bocciato

Sono 13 i punti, per il momento, collezionati dall’Atalanta nelle 10 gare gestite in panchina da Edy Reja. Un bilancio (due vittorie, sette pareggi e una sconfitta) eccellente.

Anche al di là dell’obiettivo-salvezza, privilegiato in assoluto dalla società di Antonio Percassi in estate. A conti fatti se i nerazzurri avessero tenuto quella considerevole media dall’inizio e mantenuta sino al termine del torneo si ritroverebbero al 31 maggio con 49 punti e rotti definitivamente blindati in cassaforte. Mica male eccome.

Se non altro non avremmo vissuto mesi e mesi con l’incubo di salutare la serie A, saldamente salvaguardata nelle precedenti stagioni portate a termine con Stefano Colantuono in panchina.

Già Colantuono. Inevitabile riproporlo se non altro per non collocare in fretta e furia nel dimenticatoio i certificati meriti del mister romano. Ricordiamo i numeri lasciati: due promozioni e cinque campionati nella massima divisione nei complessivi 7 anni, in due riprese, di stanza a Zingonia.

Un confronto, il suo con il successore, che tiene banco tra una larga fetta di supporter nonostante il paio di mesi e più dall’improvviso esonero.

Una cosa è, comunque, certa: mancando la controprova, impossibile parteggiare per l’una o l’altra corrente di pensiero.

Aggrappandoci allora, giocoforza, alle sole ipotesi, chi scrive è dell’avviso che pure con Colantuono, gli atalantini avrebbero evitato di retrocedere nella cadetteria. Non scordiamoci che, dopotutto, al termine del girone di andata l’Atalanta di Colantuono aveva accumulato 20 punti (un percorso, fin lì, da salvezza garantita) con un margine di 3 lunghezze sulla terz’ultima (quando Reja gli subentrò).

Insomma, cifre che, a quanto pare, non sembrano bocciare nemmeno Colantuono. O no?

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