Atalanta con la testa già a Cipro?
Un alibi che non regge

Atalanta deludente a Udine perché con la testa a Cipro? Un alibi che regge poco, perché è compito di ogni professionista dare il massimo gara per gara.

Dal Friuli i nerazzurri sono tornati con il classico pugno di mosche, hanno giostrato per lunghi tratti con svogliatezza sciupando per di più con Cristante il penalty sul finale di partita, concedendone uno evitabilissimo ai bianconeri allo scadere dei primi 45 minuti. E tornare negli spogliatoi con il vantaggio (fino a quel punto meritato) avrebbe potuto cambiare i destini della partita. Un peccato non aver raccolto nulla alla Dacia Arena, contro avversari sulla carta abbordabili, fermi a 9 punti prima di incontrare i nerazzurri. Peccato anche per il passo falso di altre squadre in corsa per l’Europa League, come Milan e Fiorentina. L’Atalanta si mantiene comunque al 10° posto in classifica, a 1 punto da quel settimo posto che vuol dire preliminari di Europa League, ma una vittoria avrebbe proiettato i nerazzurri a quota 18, 2 punti solo dal 6° posto appannaggio di una lanciatissima Sampdoria.

Certo, nel bilancio del match pesa l’assenza di un acciaccato Papu Gomez, ma c’è poco da dire quando almeno metà squadra ha offerto una prestazione decisamente insufficiente. Lo stesso Gasperini, nel dopo partita, ha parlato con estrema franchezza di sconfitta assai grave per come è maturata. A questo punto guardiamo avanti, al giovedì cipriota di Europa League contro l’Apollon: un immediato riscatto oltre a spalancarci le porte della qualificazione ai sedicesimi (traguardo davvero insperato all’inizio viste le rivale del girone) costituirebbe una bella iniezione di autostima dopo il ko in Friuli. E domenica sarà ancora campionato: a Bergamo arriva la neopromossa Spal forte del successo casalingo con il Genoa. Un’occasione per riprendere la corsa in campionato.