Atalanta, con il blindato Edy Reja
si può già programmare il futuro

Chi pensa ancora a un Edy Reja traghettatore sbaglia grosso. Non solo perché il settantenne mister goriziano è forte di un contratto che parla, in maniera chiara, di conferma per la stagione 2015-2016 in caso di salvezza.

A parlare in suo favore sono i certificati risultati da quando è arrivato a Bergamo. Riproponiamoli. In un paio di mesi alla guida dei nerazzurri ha collezionato una vittoria (Sassuolo), sette pareggi (Lazio, Roma, Napoli, Parma, Udinese, Empoli e Cesena) una sconfitta (Torino). Inoltre ha portato miglioramenti al gioco raramente riscontrabili nel corso della precedente gestione. Ce ne sarebbe, dunque, già d’avanzo per ritenerlo abile e, di nuovo, arruolato per il prossimo campionato.

in più, l’esistenza di un invidiabile feeling con il direttore generale Pierpaolo Marino che della sua scelta è stato il protagonista numero uno. Sì, perché rimanendo da noi Reja avrà così modo di discutere in modo considerevole con lo stesso Marino e, in particolare, con il responsabile dell’area tecnica, Giovanni Sartori sull’argomento-mercato.

E la simbiosi mister e società è quanto di meglio si possa auspicare nel confezionamento di qualsiasi rosa. Specie in casa Atalanta, del resto, non mancherà il lavoro nella campagna acquisti e cessioni estiva. Pensiamo, innanzitutto, alle puntuali richieste che arrivano per assicurarsi i «figli di Zingonia» Baselli, Sportiello e Zappacosta (in ordine rigorosamente alfabetico).

Per non parlare di Carmona, Cigarini, Moralez (fermiamoci qui) altri nominativi notoriamente annotati sulle agende degli operatori in materia. Automaticamente, alle uscite si dovrà provvedere con la massima oculatezza alle entrate. Allora l’unità di intenti tra Reja, Marino e Sartori (senza dimenticare il parere definitivo dei Percassi) dovrebbe rappresentare il classico valore aggiunto. O no?

Arturo Zambaldo

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