Sport / Bergamo Città
Lunedì 17 Novembre 2014
Atalanta, aspettando le punte
il bicchiere per ora è mezzo vuoto
Le undici gare di campionato hanno fotografato parecchie lacune in casa atalantina. Il bilancio è lì da vedere: un paio di punti che ci separano dalla zona a rischio retrocessione e l’asfittico digiuno in fase offensiva. Questi gli aspetti più preoccupanti.
È fuori dubbio che proseguendo su questo copione non si andrà tanto lontano. Il brodino rappresentato dagli ultimi tre pareggini consecutivi hanno solo consentito di rimanere a galla o se si preferisce di non precipitare in spazi ancor più arroventati. Risulta, allora, proprio impensabile orientarsi verso il classico bicchiere mezzo pieno? Risposta affermativa se, poi, si guardia all’immediato, con il calendario che invia a Bergamo sabato prossimo la Roma seconda forza del campionato.
In altri termini, coniugare fiducia e ottimismo, di questi tempi, sembrerebbe oltremodo irrazionale. Tuttavia vale la pena ricorrere ad alcune considerazioni, a nostro avviso sostenibili, passando a rassegna l’attuale organico e qualche aspetto tecnico.
Partiamo dalla difesa, reparto che disponendo di pedine dai trascorsi certificati quali Biava, Stendardo, Benalouane, Cherubin e Sportiello ha i requisiti per un prosieguo di torneo sullo standard sinora evidenziato: siamo i quinti meno perforati del girone. A centrocampo , individualità alla mano, i vari Cigarini, Baselli, Carmona, Migliaccio, Molina e D’Alessandro son forse giocatori da team coinvolto nel giro salvezza?
Passiamo, infine, alle punte vere e proprie. In tal caso, ahinoi, parlano in maniera lapidaria i quattro miseri gol messi alle spalle dei portieri avversari. Pensare che, nella scorsa estate con la conferma di Denis e gli ingaggi di Bianchi e Boakye si riteneva di possedere un terzetto in grado di segnare un bel numero di reti.
Visto come stanno andando le cose o si sono sbagliati tutti (noi compresi) in commenti e valutazioni oppure da un momento all’altro gli attaccanti dovrebbero ripagarci con gli interessi risvegliandosi, cioè, dal prolungato letargo. Se ciò dovesse accadere non si esiterà a rispolverare quel bicchiere mezzo pieno accantonato con eccessiva fretta.
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