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Domenica 05 Luglio 2015
Anche Pinilla in trionfo con il Cile
Vittoria storica in Coppa America
Non ha giocato nemmeno un minuto nel match decisivo, ma anche per l’atalantino Pinilla è stata una festa pazzesca sabato sera dopo che la sua Nazionale, il Cile, ha finalmente vinto per la prima volta nella sua storia di Coppa America piegando in casa nella finale l’Argentina di Messi per 4-1 (0-0) ai calci di rigore.
Un po’ meno per l’altro cileno dell’Atalanta, Carmona, che si è dovuto arrendere a un infortunio proprio alla vigilia della competizione. Vince il Cile: per Messi e l’Argentina dopo la sconfitta al mundial brasiliano è una nuova ferita, un’altra finale da dimenticare. La «Roja» di Santiago ha vinto ai rigori in casa la sua prima Coppa America, al termine di una partita equilibrata e tesa con la «Seleccion» della Pulce. 4-2 il punteggio finale. Per gli argentini fatali gli errori dal dischetto di Higuain e Banega.
L’incontro non è stato quello che si aspettavano i 50 mila presenti allo stadio «Nacional» della capitale cilena, e cioè una partita aperta e con tante reti. Anzi. Soprattutto nei primi 90’, Messi ha subito numerosi falli, bloccato di continuo per le buone e spesso per le cattive (incluso un calcione allo stomaco di Medel nella prima parte).
Gracias Chile,Gracias compañeros,Gracias cuerpo técnico, Gracias Familia y Gracias amigos #SomosCampeonesdeAmerica pic.twitter.com/5XnpBswIMm
— Mauricio Pinilla (@pinigol51) 5 Luglio 2015
Nel primo tempo, il Cile ha fatto di più dell’Argentina, che non riusciva a controllare la partita e sentiva il pressing costante e la forza fisica dei cileni, soprattutto dopo l’uscita di Di Maria al 29’, sostituito da Lavezzi: uscita che ha d’altra parte coinciso con un calo di Messi. Proprio il «Pocho» ha avuto l’occasione più chiara per l’Argentina, sul finire dei primi 45’: passaggio di Pastore e tiro forte, ma troppo centrale, di Lavezzi parato dal portiere Bravo.
#Pinilla @pinigol51 vince la #CoppaAmerica con il Cile! COMPLIMENTI! http://t.co/wNtGzykFou #ABC1907 #ForzaAtalanta! pic.twitter.com/FlippRQSU8
— Atalanta B.C. (@Atalanta_BC) 5 Luglio 2015
La nazionale cilena, con Valdivia chiave nella gestione del gioco, riusciva a bloccare il gioco degli argentini. Ma al 28’ st, di fronte al calo del suo rendimento - e con lui di tutto il Cile - il ct Sampaoli decideva di sostituirlo con Matias Fernandez. E infatti nel secondo tempo la musica della partita cambiava. Il Cile aveva la stessa convinzione ma appariva più stanco, arrivava in porta con difficoltà e l’Argentina riusciva da parte sua a uscire dall’assedio «rojo». Lentamente migliorava e a tratti dava la sensazione di essere più vicina alla rete, ma non riusciva a trovare la strada giusta per battere Bravo.
Al 37’ st era invece il Cile ad avere una chiara opportunità, la migliore della partita fino a quel momento: destro di Alexis Sanchez, pallone vicinissimo al secondo palo del portiere Romero. Ma proprio allo scadere del ’90 erano i cileni a salvarsi: azione di Messi alla Messi, che di corsa riusciva a superare i rivali, passaggio a Lavezzi il quale a sua volta serviva Higuain - entrato al 28’ st al posto di Aguero - che di destro a ridosso della porta sprecava di poco. «Pipita» in altre parole non è riuscito ad agguantare quello che poteva essere il gol della partita che avrebbe portato la Coppa sul Rio de la Plata.
Al 16’ dei supplementari infortunio per Mascherano, il «gladiatore» sempre rimane in campo, in un’azione finita miracolosamente bene per l’Argentina, visto il tiro di poco sopra la porta di Alexis. Ma a quel punto sono diversi i giocatori che non ce la fanno più, e anche Messi fatica. Si va ai rigori, passano i cileni perché dal dischetto sbagliano Higuain e Banega. Tutto il Cile fa festa, per l’Argentina una nuova beffa, che brucia ancora di più dopo la delusione della finale ai mondiali in Brasile con la Germania. A Buenos Aires l’amarezza scatta di pari passo alle polemiche.
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