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Sabato 11 Aprile 2020
Anche il calcio resta fermo fino al 3 maggio
Mancini: festa a Bergamo a fine pandemia
Tornare in campo si potrà, forse, ma non è ancora stabilito quando. Nemmeno nell’atteso, nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (illustrato ieri sera) che prolunga anche per eventi sportivi e allenamenti la quarantena fino al 3 maggio.
E visto che pallavolo e basket hanno già dichiarato chiuse le loro stagioni, è soprattutto il calcio interessato.Calcio che a quanto si è appreso è stato oggetto di discussione all’interno del Consiglio dei ministri, e che ha sperato per tutto il giorno di ripartire, dopo i contatti del mattino tra il presidente federale Gabriele Gravina Gravina e il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
Calcio la cui scelta di provare a chiudere la stagione ha provocato un botta e risposta Malagò-Gravina: «Prendo atto che il calcio ha scelto una strada diversa», dice il presidente Coni. «Il calcio ha la sua specificità, per dimensione e impatto economico. Siamo in linea con quanto chiedono Fifa e Uefa», la replica del presidente federale. «Soltanto se sinceramente uniti - è invece il messaggio di Spadafora - riusciremo a vincere questa difficile sfida».
Da parte sua, il numero 1 del governo mondiale del calcio, Gianni Infantino, avverte per l’ennesima volta: «Non si deve tornare a giocare finché ci saranno rischi. Non si può mettere in pericolo una vita umana per una partita, una competizione o un campionato».Tra tante divisioni, quello che unisce l’Italia sportiva è l’abbraccio agli eroi della lotta al coronavirus, a cominciare naturalmente da medici e infermieri, ai quali gli atleti dell’Italia team hanno rivolto un videomessaggio di ringraziamento, iniziativa molto apprezzata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sullo stesso tema è scesa in campo anche la Federcalcio che ha assegnato simbolicamente «lo scudetto del cuore» a medici, personale sanitario, volontari della protezione civile, forze dell’ordine, forze armate, personale dei servizi pubblici essenziali e delle categorie professionali indispensabili. Sono loro per la Figc i campioni d’Italia del 2020: quelli che affrontano il virus tutti i giorni. Quando si tornerà alla normalità, la Figc ha in mente un grande evento con la Nazionale di calcio per ringraziare tutti: lo scudetto del cuore potrebbe essere consegnato simbolicamente nel corso dell’iniziativa lanciata dal ct azzurro Roberto Mancini per festeggiare la fine della pandemia a Bergamo, ovviamente quando le condizioni lo consentiranno. Circostanza che potrebbe coincidere anche con la volontà della Figc di far giocare alla Nazionale la prima partita ufficiale aperta al pubblico allo Stadio Meazza di Milano.Prima di tutto questo, però, c’è una lunga battaglia da vincere.
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