Addio alla Coppa: non saltiamo di gioia
Stendardo: «Ora pensiamo al Palermo»

Rituffiamoci, d’ora in poi, con estrema vigoria e massima concentrazione sul campionato. L’addio alla Coppa Italia non fa fare salti di gioia.

Soprattutto visto che un eventuale prosieguo della rassegna avrebbe costituito un marcato valore aggiunto. Domenica prossima ci attende l’impegno casalingo con il Palermo, otto giorni dopo l’exploit di Roma, sponda giallorossa.

Prendiamo spunto dalle parole pronunciate, prima della trasferta in Friuli, da Guglielmo Stendardo: «Se supereremo il Palermo chi ci fermerà più? Disponiamo, infatti, di una rosa completa in grado di fronteggiare, in partenza, qualsiasi avversaria. Inoltre c’è completa armonia. Lo 0-2 conquistato nella capitale non è venuto a caso».

Capita l’autostima del gladiatore atalantino, che pure nella corrente stagione sportiva sta ricalcando il copione di leader già recitato nei precedenti campionati a Bergamo? A non smentire, del resto, l’evidente ottimismo del difensore centrale campano sono, innanzittutto, i 21 punti sin qui blindati che hanno consentito di piazzare la squadra al settimo posto della classifica.

Una posizione, parlandoci fuori dai denti, non da club provinciale portato, di regola, a inseguire obiettivi, spesso e volentieri con affanno, di bassa portata. Parlare di «salvezza» dalle nostre parti sembra essere diventato vietato. O forse meglio equivale a non riconoscere all’organico gestito da mister Edy Reja la qualità e l’impegno dei rispettivi componenti.

La dichiarazione di Stendardo va interpretata come figlia della grande fiducia che ha preso il sopravvento all’interno dello spogliatoio. Se poi Denis darà seguito agli incoraggianti segnali di ripresa evidenziati contro il team di Garcia (idem sul conto di Cigarini) perché, allora, non lasciarsi andare a felici previsioni proiettandoci nell’immediato futuro?

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