A Vertenati (Remer) ampi meriti
A Dell’Agnello (Bergamo) rammarichi

E bravo il più giovane e meno decorato Adriano Vertemati a prevalere, nel derbissimo, su Alessandro Dell’Agnello, 57 anni, nazionale da giocatore e coach di club di un certo peso.

Si perchè la sfida-cardiopalma vinta dalla Remer sul Bergamo porta la robusta firma anche del tecnico trentasettenne milanese. Evidente come Vertemati abbia già in settimane letto le mosse del suo collega in palestra escogitando le ipotizzabili contromisure. Avendo a mezzo servizio due importanti pedine (Taylor e Fasineti) ha messo in condizioni lo strepitoso Pecchia di totalizzare 28 punti. Perchè nessun accorgimento tecnico, sul fronte opposto, per contrastare la stessa guardia-ala ventunenne trevigliese? E, ancora, perchè non togliere anzitempo il mitragliatore Roderick prima che commettesse il quinto fallo favorendo all’inverosimile gli avversari nel decisivo supplementare? Non c’è il due senza il tre: non si poteva evitare in qualche modo una certificabile presunzione di alcuni gialloneri palesata una volta raggiunto il vantaggio di quattordici lunghezze?

Solo meriti, viceversa, per Vertemati. Primo dei quali infondere patos e fiducia ai ragazzi anche quando sembrava razionalmente impossibile la rimonta. Nelle dichiarazioni della vigilia il general manager Euclide Insogna menzionando Vertemati ci aveva assicurato che la Remer “non avrebbe assolutamente sbagliato la partita”. Così è stato conseguendo una vittoria scaccia crisi che vale tra l’altro il doppio in quanto ottenuta in uno scontro molto avvertito dall’intero movimento baskettaro orobico. Non a caso al PalaFacchetto giovedì sera c’erano oltre 2 mila spettatori.

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