Caccia: «Velocità pazzesca
In discesa andavamo a 116 km/h!»

«La tappa di Bergamo? Più la vedo e più mi piace». Il Giro d’Italia ha lasciato per una giornata i confini italiani per approdare in Austria. Doveva essere una giornata tranquilla, con la classica fuga adatta per gli uomini di secondo piano, che sulle salite dolomitiche avevano pagato dazio, ma a Mayrhofen è arrivato un uomo in solitario.

«Anche oggi è stata una faticaccia - esordisce l’inviato speciale della redazione web, Diego Caccia -. Nei primi 70 km l’andatura è stata pazzesca: mi sono inserito in diversi tentativi di fuga, ma sfortunatamente non ne è mai andato in porto uno. Cinque atleti sono poi riusciti ad avvantaggiarsi, ma la Lpr (formazione guidata dalla maglia rosa Danilo Di Luca, ndr) ha tirato per bloccare il loro tentativo: i fuggitivi sono stati ripresi, in gruppo si stava in fila indiana a velocità molto alta».

La tappa sconfinante in territorio austriaco ha confermato quanto sia strana l’edizione 2009 della corsa rosa. «Il percorso diverso dagli altri anni - continua l’atleta Barloworld - sta creando situazioni tutte nuove: siamo solo all’inizio ed è normale che i corridori abbiano nelle gambe ancora tante energie per combattere ogni giorno con questi ritmi. Nessuno molla e l’andatura della tappa odierna è stata a dir poco folle, visto che il mio contachilometri, in un tratto di discesa, ha segnato la velocità massima di 116 km/h!».

Con la 7° tappa si tornerà in Italia, i corridori lasceranno alle spalle la suggestiva Innsbruck per arrivare, dopo 244 km a Chiavenna: «Un percorso intrigante - conclude Caccia -. Dopo la fatica pazzesca di oggi, la Lpr dovrebbe lasciar andare una fuga un po’ più numerosa. Il finale poi non è dei più semplici, con una lunga discesa tecnica e ricca di tornanti, che potrebbero creare distacchi tra gli uomini di classifica».

Sabato il Giro arriverà a Bergamo e Diego Caccia, consultando il «Garibaldi» (la guida del Giro per tutta la carovana), ci svela un grande sogno: «La Morbegno-Bergamo? Più la vedo e più mi piace…».
 Simone Masper

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