Migliaccio: «La squadra è pronta
Contro il Cagliari diremo la nostra»

Il neo acquisto: «La squadra è pronta, peccato non esserci, ma contro il Cagliari diremo la nostra. Il campionato è duro perché si parte senza penalizzazioni, con le neopromosse ambiziose. Intanto pensiamo a partire con il piede giusto».

Dopo gli esami ai quali Giulio Migliaccio è stato sottoposto venerdì mattina 23 agosto, sono emerse diagnosi e prognosi dell'infortunio: come si pensava, il centrocampista ha accusato una distorsione al ginocchio destro e dovrà rinunciare alle prime due giornate di campionato. Rientrerà dopo la sosta.

Per l'Atalanta, dunque, un sospiro di sollievo, anche se relativo, visto che il 32enne napoletano dovrà comunque saltare due partite. Gli esami hanno evidenziato anche un lieve interessante del legamento collaterale mediale, ma non si tratta però di nulla di grave. Migliaccio darà forfait per le sfide contro Cagliari a Trieste e Torino in casa e dovrebbe essere arruolabile per il match del 15 settembre a Napoli dopo la sosta del campionato in programma l'8 settembre per le qualificazioni mondiali dell'Italia.

Migliaccio, che è stato presentato regolarmente alla stampa e che si era infortunato giovedì da solo appoggiando male il piede durante la partitella, ha commentato così l'infortunio: «Mi spiace molto perché avevo lavorato bene nel ritiro e non vedevo l'ora di indossare nuovamente la maglia dell'Atalanta - ha affermato l'ex centrocampista di Palermo e Fiorentina -. Lo supereremo, è solo un piccolo incidente. La squadra è pronta, peccato non esserci, ma contro il Cagliari diremo la nostra. Il campionato è duro perché si parte senza penalizzazioni, tutte alla pari, con le neopromosse ambiziose. Intanto pensiamo a partire con il piede giusto».

Il centrocampista che ha esordito in A proprio in maglia atalantina è stato rivoluto dal tecnico Stefano Clantuono, che lo ha allenato in Sicilia oltre che a Bergamo. «Questa squadra ha uno zoccolo duro, inteso come società-allenatore-squadra: si è cambiato poco e sono fondamenta importanti e per me è stato più semplice ambientarmi. Mi ha aiutato tanto conoscere bene l'allenatore: ha inciso sulla mia scelta perché lui ha spinto molto per farmi tornare qua. Sono riconoscente, ho voluto tornare a Bergamo e c'era la volontà di tutti: ho trovato un ambiente diverso, mi sono emozionato, qua è cambiato molto con la famiglia Percassi, ma ho un ottimo ricordo dei Ruggeri, padre e figlio, che mi hanno portato a Bergamo quando ero un perfetto sconosciuto e mi hanno sempre fatto sentire la loro stima».

I tifosi si troveranno di fronte il solito lottatore, che ha tatuato sul braccio sinistro l'amore per le sue due figlie ed è ormai noto per la somiglianza con l'attore Vin Diesel. «Sono stato più volte vicino a tornare. Una volta il Palermo non mi ha lasciato partire, l'anno scorso la Fiorentina è arrivata prima. Sono arrivato con qualche anno in più ma la voglia di fare è sempre la stessa. Bergamo mi ha fatto conoscere la Serie A e mi sono confermato nella categoria: Migliaccio è sempre lo stesso, quello che avevate conosciuto, con più esperienza, ma a 32 anni non sono vecchio, mi sento al massimo della forma. Sono stato accolto benissimo, ho apprezzato la stima di Bellini, Cigarini e Capelli e degli altri che già conoscevo come Consigli, Brienza».

Appena tornato a Bergamo è salito agli onori della cronaca nazionale per il famoso carro armato della Festa della Dea, che gli è costato un deferimento. «Sono amareggiato - ha concluso il numero 8 nerazzurro -. Nel comunicato ho detto tutto, non vorrei tornare sull'argomento, ma ero all'oscuro di tutto e mi è dispiaciuto che si sia tale data importanza ad un gesto goliardico della tifoseria. C'è sempre stato un certo feeling con i tifosi bergamaschi, anche da avversario mi hanno accolto sempre bene».

Simone Masper

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