Atalanta, abbonamenti in frenata:
c'è crisi, ne mancano più di mille

«Due colori, una famiglia», ma sono tutti in attesa. Per ora è più grigio che nerazzurro, per ora quelli della famiglia sono 7.512. Per ora l'Atalanta chiama, gli abbonamenti rispondono a singhiozzo, il tempo corre.

«Due colori, una famiglia», ma sono tutti in attesa. Per ora è più grigio che nerazzurro, per ora quelli della famiglia sono 7.512. Per ora l'Atalanta chiama, gli abbonamenti rispondono a singhiozzo, il tempo corre.

A tre giorni dal debutto in campionato, domenica a Trieste, a 10 giorni dalla prima in casa, il primo settembre col Torino, a «enne» giorni dall'eventuale, possibile, riapertura come già un anno fa, la campagna 2013-2014 resiste e abbozza, aspetta tempi migliori e si tiene quello che c'è.

Non un fiasco catastrofico, non certamente un trionfo. Una contenuta flessione. Il 6 agosto dell'anno scorso, a 20 giorni dalla chiusura della campagna, le tessere vendute erano 7.207, poco più di 300 in meno di oggi. La sera del 25 agosto, alla vigilia del debutto al Comunale con la Lazio, la campagna abbonamenti chiuse ufficialmente a 9.676, in leggero incremento rispetto al 2011. All'inizio di settembre l'Atalanta riaprì la campagna che si chiuse 20 giorni dopo alla quota ufficiale di 10.052, corrispondenti a 9.619 tessere vendute.

Traduzione: all'appello mancano mille, se non duemila abbonati. Neanche a dirlo, c'è una lunga strada lastricata di «attenuanti» che attraversa la palude e in primis mamma crisi, nonostante l'intenzione del club di congelare i prezzi ammiccando alle famiglie. La gente ci scrive che non ce la fa più, dice il diggì Marino, ma c'è anche chi ce l'avrebbe fatta, ha già addentato la torta e ora aspetta la ciliegina. E se questa non arriva continua ad aspettare.

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