Livaja, genio e sregolatezza
L'Atalanta se lo tenga stretto

Genio e sregolatezza. Nel gruppo includiamo a pieno diritto Marko Livaja, la ventenne punta atalantina in comproprietà con l'Inter che giocherà ancora da noi, riconosciuto all'unanimità un autentico talento del pallone.

Genio e sregolatezza. Nel gruppo includiamo a pieno diritto Marko Livaja, la ventenne punta atalantina in comproprietà con l'Inter che giocherà ancora da noi. Riconosciuto all'unanimità un autentico talento del pallone in un anno e mezzo a Bergamo si è reso protagonista di tre episodi (l'ultimo, la scorsa settimana non rispondendo alla chiamata della nazionale under 21 croata preceduto dai pesanti diverbi con l'allenatore e con Radovanovic) che non hanno nulla a che spartire con il calcio giocato.

Ed allo sprigionarsi della nuova vicenda, puntualmente evidenziata dai media, la nostra tifoseria torna a chiedersi: meglio giudicarlo solo per ciò che regala sul campo oppure più opportuno sarebbe dargli un definitivo benservito? Ci schieriamo, tenaciamente, dalla parte di coloro (sono la maggioranza) che non vorrebbero mai e poi mai vederlo anche un solo istante relegato in tribuna. Signori, identikit che ci riportano a Livaja lo sport in genere ne ha offerti e ne offre non col contagocce.

Più o meno con la medesima intensità li abbiamo sempre applauditi scordando di colpo qualsiasi loro vicissitudine. Avalliamo, pertanto, le ripetute volontà del club atalantino di non voler perdere affatto per strada il giocatore. Insomma, ribadiamo, che siamo dell'avviso di tenercelo stretto con l'auspicio, naturalmente, di vederlo migliorare in certi suoi atteggiamenti.

Del resto, alzi la mano chi al Milan e nella nazionale azzurra si sentirebbe di escludere Balotelli, dal quale c'è da attendersi di tutto? Riparlando di Atalanta l'inizio del campionato è a un tiro di schioppo con l'accopiata Denis-Livaja che promette scintille a destra e a manca. Per di più in questa fase di preparazione al torneo i due hanno dimostrato di saper coesistere tatticamente e di macinare a dovere il 4-3-3 proposto da mister Stefano Colantuono sin dal raduno di Rovetta.

Arturo Zambaldo

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