Colantuono: «Juve distratta?
Non scherziamo, sono il top»

«Certo non sarà al top della concetrazione, ma non credo proprio che la Juventus che ci troveremo di fronte mercoledì sera sarà una squadra distratta. È il top d'Italia e di questo non dobbiamo certo dimenticarcene». Così Stefano Colantuono.

«Certo non sarà al top della concetrazione, ma non credo proprio che la Juventus che ci troveremo di fronte mercoledì sera sarà una squadra distratta. È il top d'Italia e di questo non dobbiamo certo dimenticarcene». Così Stefano Colantuono, nella conferenza stampa che l'allenatore dell'Atalanta ha tenuto nella tarda mattinata di martedì in vista dell'incontro con i campioni d'Italia in programma mercoledì 8 maggio alle 20.45 allo stadio «Azzurri d'Italia» di Bergamo che si preannuncia «sold out».

Gli spettatori saranno più di 24 mila, nuovo primato per lo stadio Atleti Azzurri d'Italia, che si avvia anche a sfondare il record d'incasso che risale al 1997, sempre contro la Juve, quando il botteghino contò quasi un miliardo di lire, pari a circa 500 mila euro.

«Per quel che ci riguarda - ha tenuto a sottolineare il mister nerazzurro - dobbiamo affrontare la gara in maniera totalmente diversa da quella giocata all'andata (finì 3 a 0 per la Juventus, più l'espulsione di Manfredini) e non dobbianmo ripetere gli errori commessi a Parma, dove nel momento a noi più favorevole non abbiano concretizzato nulla, finendo poi come puntualmente avviene, cioè perdendo».

Tornando alla Juventus, «il suo pezzo forte - ha spiegato Colantuono - è la difesa, con una compattezza che dà sicurezza a tutta la squadra». In particolare, Comte ha citato i ruoli di Bonucci, Chiellini e Barzagli.

Quanto agli ex Padoin e Peluso, «si sono meritati quello che hanno ottenuto: somo saliti sul treno giusto al momento giusto. Comunque anche per noi sono stati di grande aiuto». E Conte? «Ha tanti meriti, perchè con lui le squadre vincono».

Pe il mister nerazzurro, comunque, l'Atalanta non è ancora salva: «La salvezza è a quota 41 e noi siamo a quuota 39 e quei due punti che ancora ci mancano dobbiamo necessariamente farli nelle tre giornate che mancano alla fine del campionato. Quei due punti maledetti (quelli della penalizzazione - ndr) ci fanno stare ancora in apprensione. Se non ci fossero stati, saremmo già in vacanza da due settimane. Sotto di noi la battaglia è ancora aperta, ma noi non pensiamo nè al Genoa nè al Palermo: pensiamo ai noi stessi».

In caso di mancata vittoria del Palermo con l'Udinese, a prescindere dal risultato della sfida con la Juve, i bergamaschi sarebbero comunque certi di restare in serie A. «Ma la Juve non l'ho mai battuta sulla panchina dell'Atalanta, sarebbe bello riuscirci» ammette Colantuono, che non svela le carte tattiche: nonostante il forfait di Lucchini, il tecnico potrebbe optare comunque per una difesa a tre e un centrocampo più folto.

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