Colantuono: «Polemiche interiste?
Dovrei dire molte cose, sto zitto»

Conferenza stampa di mister Colantuono alla vigilia di Atalanta-Fiorentina (sabato sera al Comunale). L'allenatore ritorna sulle polemiche dell'Inter: «Meglio stare zitti perché ci sarebbe troppo da dire. Si è parlato solo di alcune cose e non di altre».

Conferenza stampa di mister Colantuono alla vigilia di Atalanta-Fiorentina (sabato sera al Comunale, ore 20,45). L'allenatore ritorna sulle polemiche dell'Inter affermando: «Meglio stare zitti perché ci sarebbe troppo da dire. Si è parlato soltanto di alcune cose e non di altre».

Domani sera si sfideranno due squadre in grande emergenza, ma il tecnico atalantino non vuol sentire parlare di alibi: «È vero, nell'Atalanta ci saranno numerosi giocatori fuori, sia per squalifica, sia per infortuni, ma anche la Fiorentina ha i suoi problemi, non avrà il suo giocatore più forte che è Jovetic, per cui Atalanta e Fiorentina saranno penalizzate in egual misura».

Colantuono loda il team viola: «Che la Fiorentina sia forte lo dice la classifica, direi che è stata la squadra che ha operato con maggiore intelligenza nel calciomercato e ora si vedono i frutti. Ha valorizzato giocatori che non erano conosciuti molto».

Mentre sulla sua squadra dice: «Dopo Milano non dobbiamo pensare di essere diventati bravi, quando lo abbiamo pensato siamo incappati in giornate infelici. Dobbiamo ancora progredire nella mentalità. Comunque, la vittoria contro l'Inter non è stata la più importante della mia gestione, ma la più emozionante sicuramente sì».

Il mister parla anche di Bonaventura e Denis: «Jack deve essere lasciato tranquillo e anche lui deve migliorare nella continuità. È chiamato a ripetere le grandi prestazioni di cui è stato autore, non può fare altrimenti se aspira in futuro a giocare in un grande club. Quanto a Denis, speriamo possa arrivare a 20 reti. Sarebbe un grande traguardo, ma ha comunque le potenzialità per farlo».

Infine, due parole sullo schieramento anti-Fiorentina con un pizzico di ironia per la grande emergenza: «A centrocampo ho soltanto due giocatori disponibili, Radovanovic e Biondini, intorno a loro dovrò per forza costruire la squadra».




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