Verso Napoli-Atalanta, Stendardo:
«Ora l'obiettivo è non perdere»

Guglielmo Stendardo, il simbolo di questa rinascita atalantina d'inizio marzo. Il difensore nerazzurro ha parlato alla stampa alla ripresa degli allenamenti del felice momento dei nerazzurri e della prossima trasferta di Napoli. «Ora l'obiettivo è non perdere».

Guglielmo Stendardo, il simbolo di questa rinascita atalantina d'inizio marzo. Il difensore nerazzurro ha parlato alla stampa alla ripresa degli allenamenti del felice momento dei nerazzurri e della prossima trasferta di Napoli.

«Le ultime due vittorie fanno ben sperare, anche se manca la matematica: sono stati fatti due passi decisivi contro due dirette concorrenti - ha detto Stendardo-. Bisogna fare al più presto quei punti: ci aspettano avversarie forti, a partire dal Napoli. Il campionato è aperto ed è ancora lungo. La vittoria del Siena non è positiva, ma credo che 40 punti possano bastare».

«Adesso dobbiamo essere bravi a capire che quando non si può vincere non si deve perdere, soprattutto fuori casa. Non è facile ripetere il filotto dell'andata, ma adesso abbiamo una classifica più tranquilla che ci permette di giocare con più serenità. Fare risultato a Napoli sarebbe un gran colpo, consapevoli di cosa ci aspetta».

Le due vittorie hanno regalato un sospiro di sollievo alla dirigenza, ai giocatori e a numerosissimi tifosi che hanno colorato a festa il Comunale. «Era una partita che doveva essere vinta, anche se non abbiamo espresso un grande gioco, lo spirito è stato decisivo e fa parte dell'ambiente bergamasco. I nostri tifosi a Siena, alla vigilia e contro il Pescara ci sono stati vicini, hanno capito il nostro momento di difficoltà: in altre piazze non so cosa sarebbe successo. La paura c'era, perché la classifica si poteva mettere male, ma non abbiamo mai perso la fiducia nelle nostre qualità. Nelle ultime due partite abbiamo concesso poco e questo spirito ha permesso di fare la differenza, insieme alla coesione di tutto l'ambiente».

Stendardo però non dimentica i momenti di difficoltà passati, le insidie del calciomercato, i risultati che non arrivano e pensa al prossimo avversario, il Napoli, che l'Atalanta affronterà in trasferta domenica 17 alle 15. «Il mercato non ci ha favorito, perché gennaio è stato un mese lunghissimo, con voci e trattative che danno fastidio allo spogliatoio che ne ha risentito: la reazione c'è stata ed è positiva per il futuro. Anche l'anno scorso siamo riusciti a reagire nei momenti determinanti: è mancata la continuità e lì dobbiamo migliorare, avendo sempre la stessa concentrazione per migliorare gli errori. Ci aspetta una delle squadre più forti e non ci possono essere cali di concentrazione. Rimangono 10 partite e una squadra come il Napoli può fare di tutto, anche se la Juve sta tenendo un passo importante. Cavani non è in un buon momento e speriamo che anche domenica sia così, ma sarà difficile limitare lui e attaccanti come Pandev, Hamsik e Insigne».

Nel finale ecco lo Stendardo che ci piace, quello delle citazioni, quello che sorprendentemente dichiara di voler rimanere a vita a Bergamo. «Mi è piaciuta una citazione pubblicata dai tifosi ed è quella dell'ultimo canto dell'Inferno, “quindi uscimmo a riveder le stelle”: è vero, dopo due vittorie abbiamo recuperato la serenità giusta. Però Dante era ancora all'Inferno, dopo di quello c'è il Purgatorio: per arrivare al Paradiso c'è ancora tanta strada da fare. Sono felice di essere a Bergamo dove sto esprimendo tutte le mie potenzialità anche dal punto di vista umano. Vivo in una città stupenda: il bergamasco è il miglior popolo che abbia mai incontrato. Lo dico sul dato di fatto per la cultura del lavoro, per il senso civico, per il modo di vivere e qua mi trovo benissimo. L'uomo propone e Dio dispone, può succedere qualunque cosa, ma mi piacerebbe chiudere la carriera a Bergamo e rimanerci a vita come spesso mi dice il presidente. È prematuro però per parlare di un futuro in società, perché mi auguro di giocare a lungo».
Simone Masper

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