Rimesse le reciproche querele
Percassi-Cividini finisce in parità

Lite sul nuovo stadio della città: rimesse le reciproche querele. L'imprenditore: «Mi diede del "poco serio" in televisione». Il presidente nerazzurro replica: «Lui mi fece passare per bugiardo».

L'uno accusava l'altro di averlo diffamato e, come in tutti i migliori divorzi, anche in questo caso la parola è passata presto agli avvocati. La definitiva rottura Percassi-Cividini sul progetto del nuovo stadio a Grumello del Piano, infatti, è stata suggellata da reciproche querele per diffamazione, depositate a settembre (quella di Cividini) e a dicembre (quella di Percassi) sul tavolo della procura della Repubblica.

«Mi ha dato del "poco serio" in tv durante la trasmissione "Tutto Atalanta"», lamentava Cividini. «E lui mi ha fatto passare per bugiardo», replicava piccato il patron nerazzurro.

Alla fine la partita si è conclusa con un onorevole 0-0. O meglio, il match giudiziario non si è neppure disputato. Il 25 febbraio i rispettivi uffici legali si sono presentati nuovamente in procura, questa volta per rimettere le reciproche querele. Due giorni dopo ecco il triplice fischio finale del gip, Tino Palestra, che ha sancito la fine delle ostilità, con l'archiviazione di entrambi i fascicoli.

I bene informati però avvertono: la scelta bilaterale di rinunciare all'azione legale contro l'avversario non è stata seguita da alcuna stretta di mano: si dice che i due, Percassi e Cividini, non abbiano fatto pace, ma siano rimasti ciascuno sulla propria posizione.

«Si è solo convenuto di evitare un processo», si è limitato a dichiarare l'avvocato di Percassi, Marco De Cobelli. Accordo raggiunto, a quanto pare, anche su suggerimento della stessa procura della Repubblica.

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