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Lunedì 07 Gennaio 2013
Atalanta con poche idee
Col Chievo ko che inquieta
Ahi, così non va. Ma con 6 punti di vantaggio sul Cagliari terzultimo e una bella manciata di concorrenti alle spalle non è certo il caso di sbattere la testa. Però è il modo di questo ko che inquieta, a partire dall'ultima mezzora. L'Atalanta deve rinforzarsi nel calciomercato? Vota il sondaggio
Ahi, così non va. Con 6 punti di vantaggio sul Cagliari terzultimo e una bella manciata di concorrenti alle spalle non è certo il caso di sbattere la testa contro il muro, perché altrimenti Siena, Palermo, Genoa e compagnia dovrebbero già averla appesa al chiodo. E poi col Chievo a Verona è una specie di dazio permanente, e domenica al Bentegodi l'Atalanta, tra un'assenza e l'altra, aveva più cerotti che gambe. Le attenuanti ci sono.
Però è il modo di questo ko che inquieta, a partire dall'ultima mezzora, sotto 1-0 e a caccia del pareggio. Ha ragione Colantuono a dire che l'Atalanta ha fatto più del Chievo e che nella ripresa si è giocata a una porta sola, quella clivense, ma d'altra parte se sei sotto dalla fine del primo tempo contro una diretta concorrente ci mancherebbe non cercare il forcing. Il fatto è come lo cerchi e l'Atalanta dell'ultima mezzora ha dato l'impressione di avere poche idee, poco ritmo, poco spunto e poche armi.
E questo un po' preoccupa. Vero, Cigarini al 50%, in campo solo nella ripresa, è un handicap che fa la differenza e non è una notizia. Ma a guardare il tabellino, scopri che il primo vero tiro in porta della ripresa è di Bonaventura, al 9', su dai e vai con Denis, la chance più nitida della partita; il secondo è dello stesso Bonaventura, al 15', deviato in angolo; il terzo di Cigarini, su punizione, al 36'. Stop. Per il resto molta foga, molti cross ordinari, molti centimetri in attacco con Parra per l'assalto finale. Risultato sterile, quanto le alternative davanti.
Colantuono ha iniziato con De Luca per prendere d'infilata la difesa del Chievo e ha finito con Parra per metterla sulla bagarre. Né il primo né il secondo hanno inciso e neppure fa scandalo l'esclusione di questo Moralez. Da qui la domanda: ma quali carte ha l'Atalanta, quando i meccanismi s'inceppano e ci sarebbe bisogno di un jolly, anche per rivitalizzare Denis? Pure i numeri stridono. Dal ko di Firenze a quello di ieri, nelle ultime 7 gare, comprese quelle con le pari grado (Genoa, Bologna, Chievo), l'Atalanta ha racimolato 4 punti segnando 5 gol dopo averne conquistati 20 con 13 gol nelle prime 12 gare. Nel frattempo dietro qualcosa si è mosso.
Dal 3-2 all'Inter, l'Atalanta in classifica ha mantenuto il vantaggio su Siena e Palermo, ha allungato sul Cagliari, ma ha perso su tutti gli altri: 9 punti dal Chievo, 6 dal Bologna, 5 dal Pescara, 4 dal Genoa, 2 dal Torino. Il tesoretto resta, ma il trend è chiaro come il fatto che a Colantuono servano carte nuove: un terzino destro di ruolo; soprattutto, una seconda punta tosta che veda la porta. Nulla che si trovi dietro l'angolo, ma il campo canta. E purtroppo in questo momento un po' stona.
Simone Pesce
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