Appello di Antonio Percassi:
«Aiutateci a battere l'Udinese»

«Tanti auguri cari bergamaschi, ma dateci una mano a battere l'Udinese. Lo stadio pieno aiuterà. Io vi posso dire che di iniziative del genere (biglietti da 1 a 5 euro), m'impegno a proporne altre due o tre». È l'appello di Antonio Percassi.

«Tanti auguri cari bergamaschi, ma dateci una mano a battere l'Udinese. È la gara di Natale, lo stadio pieno aiuterà. Intanto io vi posso dire che di iniziative del genere, con i biglietti da uno a cinque euro, m'impegno sin d'ora a proporne altre due o tre prima di fine stagione».

Antonio Percassi trasforma l'intervista di Natale in un patto con gli atalantini: aiutateci, vi aiuteremo. Nella settimana che segue le vicende di Stendardo e Schelotto, non proprio veicoli di buona immagine per l'Atalanta, il suo massimo esponente ribalta il momento. «Vogliamo giudicare i fatti serenamente?».

Presidente, lo faccia lei.
«La vicenda Stendardo era una questione di spogliatoio, andava risolta lì. Però lo scriva: quando il ragazzo pagherà la cena alla squadra, ci saremo anche io e mio figlio Luca...».

Bella battuta. Ma il danno d'immagine, per l'Atalanta, è stato gravissimo.
«Vi chiedo di giudicare tutti con razionalità. Non credo la storia dell'Atalanta si possa macchiare per un malinteso. Pensi che Colantuono quando sua figlia prende 25 agli esami universitari s'arrabbia come la domenica in campo, e pretende che rifaccia gli esami. E noi come Gruppo Percassi nell'ultimo anno abbiamo assunto decine e decine di laureati, che devono parlare disinvoltamente almeno tre lingue per andare nel mondo. Ma le pare che non gradiamo i libri? Non scherziamo...».

La vicenda Schelotto?
«È giovane. E ai giovani capitano spesso cose strane. Ma tutto è già superato, a parte l'influenza che l'ha bloccato in settimana. Schelotto per l'Atalanta è un giocatore di grande importanza, da recuperare in fretta».

Leggi tutta l'intervista su L'Eco di Bergamo del 21 dicembre

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