Luca Percassi e l'Atalanta:
«Colantuono non si discute»

Colantuono non si discute; il bilancio 2012 in pareggio grazie alle cessioni, ma con i costi di gestione che in prospettiva lievitano in modo significativo. Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta, intervistato da L'Eco, è l'uomo dei conti.

La posizione della proprietà rispetto a Colantuono, che non si discute, da leggere al contrario rispetto alle abitudini del calcio di oggi; il bilancio 2012 in pareggio grazie alle cessioni di Padoin e Gabbiadini, ma con i costi di gestione che in prospettiva lievitano in modo significativo; il settore giovanile priorità finora trascurata ma per la quale ci saranno novità di rilievo entro fine stagione; il successo della ztl intorno allo stadio che influenzerà le scelte future della società.

Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta, è l'uomo dei conti più ancora del padre Antonio. Perché al presidente capita di far prevalere l'istinto, lui invece non se lo può permettere.

Nulla a Zingonia succede senza la sua firma, o quella del presidente. E lui, quando il giovedì trascorre la giornata in sede, a parte la durata della partita d'allenamento se ne sta rintanato in ufficio, a firmare documenti e autorizzare spese. Che vengono considerate investimenti.

«C'è poco da ironizzare - comincia così Luca Percassi nella sua intervista su L'Eco di Bergamo del 15 ottobre - nella gestione di una società di calcio l'incremento dei costi di gestione è all'ordine del giorno. E invece il controllo dei costi è essenziale: si deve tendere al meglio, ma la linea che divide gli investimenti dagli eccessi è sottilissima…».

Ma il bilancio dell'anno solare 2012 dovrebbe essere meno pesante rispetto ai 10 milioni di perdita registrati nel 2011, giusto? Di acquisti significativi non ne sono stati fatti.
«Sì, sul piano economico il 2012 dovrebbe chiudere in sostanziale pareggio, grazie alle cessioni di Padoin a gennaio e Gabbiadini in agosto. Mentre sul piano finanziario se la situazione lo richiederà penseremo a forme di finanziamento. Ma è presto per questi dati, bisognerà riparlarne a primavera. Abbiamo la fortuna di poter fare il bilancio entro aprile, quando già avremo più di un'idea sull'andamento della stagione e su scenari di mercato»...

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