Un ko che procura amarezza
L'arbitraggio è stato censurabile

Sulle insidie della trasferta siciliana se ne era diffusamente e realisticamente parlato in fase di presentazione della sfida. E così, ahinoi, è stato. Ma si tratta di una sconfitta che ci procura parecchia amarezza. Del resto, è sufficiente rivivere il film della gara per avallare il tutto.

Sulle insidie della trasferta siciliana se ne era diffusamente e realisticamente parlato in fase di presentazione della sfida. E così, ahinoi, è stato. Ma si tratta di una sconfitta che ci procura parecchia amarezza. Del resto, è sufficiente rivivere il film della gara per avallare il tutto.

Pensiamo, ad esempio, al rigore sacrosanto non concessoci; alla clamorosa traversa di un sempre più attivo e sicuro Raimondi e le occasioni da gol sciupate prima da Troisi e poi da Ferri proprio negli istanti finali. Insomma, riteniamo che un pareggio al Cibali sarebbe stato un risultato equo.

Certo, in Sicilia, non è stata l'Atalanta dell'«impresa» storica di Milano e quella del secondo tempo con il Palermo. Analizzando la partita, in fase offensiva, si è lasciato a desiderare: anche il gol del momentaneo vantaggio è scaturito soltanto da un regalo-papera del portiere. A centrocampo solo Cigarini ha saputo manovrare e al tempo stesso impostare a dovere le azioni nerazzurre. Troppo poco, ad onor del vero, per puntare decisamente alla vittoria anche per la mancanza di cinismo e concretezza.

Sotto l'aspetto individuale, insufficiente Troisi specie per il gol mancato a due passi dalla porta. Dal punto di vista caratteriale invece nulla da eccepire. I giocatori utilizzati da Stefano Colantuono hanno giocato come si suol dire da Atalanta.

Occhi puntati, in particolare, su De Luca, magnificato appena domenica scorsa contro i rosanero. A Catania, però, la giovane ed esuberante punta non ha ripetuto la prestazione precedente. Una sua attenuante? Forse l'attenzione ferrea dedicatagli dai difensori rossoazzurri.

Archiviamo, comunque, in fretta questa battuta d'arresto anche perché domenica ospiteremo il Torino, altro team già in condizione più che soddisfacente. Confidiamo, al ricordo di Catania, in un arbitraggio, quanto meno, più oculato.

Arturo Zambaldo

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