L'accoppiata Denis-De Luca
garantirebbe il bis di Milano?

Nessuno oserebbe, specie dopo le vincenti magie tecnico-tattiche escogitate per espugnare San Siro, suggerire a mister Stefano Colantuono a cos'altro dovrà mai appellarsi per un bis, in rapida successione, con il Palermo.

Nessuno oserebbe, specie dopo le vincenti magie tecnico-tattiche escogitate per espugnare San Siro, suggerire a mister Stefano Colantuono a cos'altro dovrà mai appellarsi per un bis, in rapida successione, con il Palermo. Ciò nonostante ci facciamo coraggiosamente avanti appartenendo ai milioni di italiani che ritengono di sostituire il Prandelli di turno.

Per puntare decisamente al successo sui rosaneri, pur consci di correre qualche ragionevole rischio lungo il rettangolo di gioco, schiereremmo a fianco di Denis, sin dall'inizio, un secondo attaccante puro. Spazio, quindi, dal primo minuto a Giuseppe De Luca, ventunenne rampante che, guarda caso, si è da poco presentato ai media dichiarando di regalare alla nuova dirigenza e ai tifosi una decina di gol già nella corrente stagione sportiva.

Ci va, allora, di immaginare la potetenzialità, rigorosamente, offensiva della copia citata ipotizzando, al tempo stesso, le notevoli sbavature procurate al reparto arretrato avversario. Chi sarebbe, se fosse così, il giocatore nerazzurro da sacrificare? Candidati a cominciare dalla panchina, sempre a nostro avviso, potrebbero essere Brivio, Raimondi o Bonaventura. Il discorso è, comunque, da allargare al modulo. La coerenza con il partito votato alla spregiudicatezza non può che privilegiare il 3-5-2 con in campo Bellini, Lucchini e Manfredini; Raimondi o Bonaventura, Cigarini, Cazzola e Moralez; De Luca e Denis. Il tutto tenendo, purtroppo, conto delle importanti assenze di Peluso, Schelotto e Biondini, oltre ai lungodegenti Carmona, Marilungo e Radovanovic. Attenzione, però, alle statistiche non avare, in ambito calcistico, di contraddizioni. Rimanendo nel tema, non sta scritto da nessuna parte che più attaccanti schieri e più hai probabilità di centrare il risultato pieno.
Arturo Zambaldo

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