Sport / Bergamo Città
Martedì 04 Settembre 2012
Anche Pinato parò 2 rigori in 90'
«Consigli è ormai da Nazionale»
«Buongiorno a tutti gli atalantini, me l'aspettavo questa telefonata ufficiale… Sono passati 12 anni, e quello che sembrava irripetibile è capitato di nuovo. Sono felice per Consigli e per l'Atalanta». Parole di Pinato, anche lui parò due rigori in 90'.
«Buongiorno a tutti gli atalantini, me l'aspettavo questa telefonata ufficiale… Sono passati 12 anni, e quello che sembrava irripetibile è capitato di nuovo. Sono felice per Consigli e per l'Atalanta». Davide Pinato oggi ha 48 anni, adesso allena i portieri del vivaio del Milan, ha un figlio che gioca nella Primavera rossonera e la domenica pomeriggio l'Atalanta la segue regolarmente.
Gli almanacchi contano 99 presenze in 11 stagioni a Bergamo, ma soprattutto un ruolo carismatico nello spogliatoio (succede spesso, ai portieri di riserva...), un record d'imbattibilità (651 minuti senza prendere gol in A, nessuno ha fatto meglio di lui) e un altro uguagliato domenica sera da Consigli: due rigori parati nella stessa partita.
Era il 22 ottobre 2000, Bari-Atalanta finì 0-2 (Rossini e Ventola al 5' e 9' della ripresa) con i nerazzurri guidati da Giovanni Vavassori capaci di salire al secondo posto in classifica dopo tre turni. Ma sullo 0-0, prima dell'intervallo (29' e 39'), Pinato parò due penalty al centravanti svedese del Bari, Kennet Andersson.
«Fu un pomeriggio memorabile - racconta l'ex portiere nerazzurro -, ricordo bene soprattutto il secondo rigore di Andersson perché io mi ero già tuffato oltre la palla...».
Sì, è stata una parata rocambolesca...
«Lo svedese aveva calciato male, molto centrale. Ricordo che ho respinto la palla con il braccio di rientro. Il pallone mi è capitato lì…».
Come quello del secondo rigore del Cagliari di domenica sera: è capitato lì, Consigli l'ha preso…
«Sì, Conti non l'ha calciato benissimo il suo rigore. Ma la freddezza e la rapidità di arrivare al posto giusto l'ha avuta Consigli. Ed era il secondo rigore contro in meno di dieci minuti, tra l'altro in una partita complicata. Difficile restare tranquilli in quel momento».
Beh, Consigli è un campione di freddezza, questo è sicuro.
«Lo seguo da sempre, e devo dire che lo vedo in crescita continua. Considerate che il primo rigore è stata una sua grande parata più che un errore di Larrivey».
Un giudizio su Consigli?
«Per personalità, doti tecniche e freddezza Consigli è da tempo tra i primi due-tre italiani. E tenete conto che se quest'anno ripete la stagione scorsa mi sa che vola presto in una grande, cosa che meriterebbe. Ormai è completo, davvero da Nazionale».
Leggi di più su L'Eco di martedì 4 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA