Atalanta ha un'arma in più:
due fantasisti insieme a Denis

La Coppa Italia ha dunque portato una piacevole novità in casa atalantina. No, non il Cesena nel 4° turno eliminatorio, bensì un nuovo modulo tattico: il 3-4-2-1. Anche se il sistema di gioco base resterà il 4-1-4-1 che ha fatto le fortune della squadra.

La Coppa Italia ha dunque portato una piacevole novità in casa atalantina. No, non il Cesena nel 4° turno eliminatorio, bensì un nuovo modulo tattico: il 3-4-2-1. Cioè un modulo con tre difensori centrali (Bellini, Lucchini e Manfredini) e due trequartisti (Bonaventura e Moralez) alle spalle del centravanti (Denis).

Chiaro che in serie A non sarà agevole come contro il Padova (gli allenatori, oltre che evoluti, sono anche umili: nessuno prescinde dagli avversari), ma questa è davvero una soluzione possibile. Tra l'altro in quel ruolo può giocare pure Marilungo. E forse anche Troisi.

Con una prima punta capace di dialogare con i compagni - Denis lo sa fare, se sta bene - per la nuova Atalanta sarà una soluzione. Non però «la soluzione». Perché il 3-4-2-1 non è proponibile se affronti il 4-4-2, o il 4-2-3-1. Servono avversari con due punte e, soprattutto, con la difesa a tre. Per metterli in difficoltà nei movimenti.

L'assetto di base dell'Atalanta resterà quindi il 4-4-1-1 che ha fatto le fortune di Colantuono in serie A. E infatti, rispetto alla scorsa stagione, nell'Atalanta-tipo di nuovo c'è solo Brivio al posto di Peluso (se partirà...). Per il resto tutto confermato. Quindi - davanti a Consigli - Bellini a destra; due tra Stendardo, Manfredini e Lucchini come centrali; il già citato Brivio a sinistra; in mezzo al campo Cigarini e Carmona, Schelotto a destra e Bonaventura a sinistra; Maxi dietro Denis.

L'Atalanta che già parte da una sua solidità ora punta a completare l'organico. Perché il mantenimento della categoria è fondamentale per il futuro e i Percassi lo sanno. Ecco perché va fatto ancora mercato. Serve un centrocampista di livello e una punta affidabile da impiegare come vice-Denis.

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