Sport / Bergamo Città
Sabato 21 Luglio 2012
Troisi, dall'Australia all'Atalanta
in comproprietà con la Juventus
Il nome non dirà molto ai più, ma sarebbe un errore fermarsi alle apparenze. James Troisi non riporta alla mente solo il grande Massimo, ma ricorda un po' Zarate e un po' Lavezzi. Basta vedere i molti video presenti in rete per farsi un'idea.
Il nome non dirà molto ai più, ma sarebbe un errore fermarsi alle apparenze. James Troisi non riporta alla mente solo il grande Massimo, ma ricorda un po' Zarate e un po' Lavezzi. Basta vedere i molti video presenti in rete per farsi un'idea e scoprire che non è l'ultimo arrivato: ha dribbling, estro, fiuto del gol, è rapido nello stretto, calcia bene con entrambi i piedi, non disdegna giocate per lo spettacolo, come tunnel e slalom.
Certo, bisognerà vedere come si calerà nel campionato italiano e l'impatto che avrà con un calcio più competitivo, visto che per ora lo si è visto soltanto nel campionato turco nelle file del Gençlerbirligi e del Kayserispor dopo aver tentato l'avventura nel Newcastle, ma i numeri (e i video su youtube) rappresentano un bel biglietto da visita: 10 gol e 5 assist nell'ultima stagione non sono numeri trascurabili per un esterno di centrocampo.
Non a caso se l'ha preso la Juventus un motivo c'è. Anche l'Atalanta l'ha visionato e seguito a lungo restandone impressionata tanto da volerlo inserire come una prima scelta nella trattativa per Manolo Gabbiadini come parziale contropartita: Troisi ha 24 anni, è nazionale australiano e può rivelarsi un investimento anche per il futuro visto che dovrebbe arrivare in comproprietà.
Se non ci saranno sorprese, Troisi diventerà il primo calciatore australiano a giocare nell'Atalanta. Ma non sarà il primo australiano in assoluto a indossare la maglia nerazzurra: prima di lui c'era stato Adrian Anthony Madaschi, originario di Perth ma nipote di immigrati bergamaschi.Madaschi era arrivato all'Atalanta a 15 anni nel 1998, ha vinto con la Primavera due Coppe Italia ma non è mai riuscito a esordire in prima squadra.
Leggi di più su L'Eco di sabato 21 luglio
© RIPRODUZIONE RISERVATA