Tifosi «class action» contro Doni
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Una class-action contro Cristiano Doni. Qualcuno ha deciso di passare alle vie di fatto. Trenta persone si sono rivolte a un avvocato di Bergamo perché faccia valere in sede legale i loro diritti di spettatori ingannati. Sei favorevole? Vota il sondaggio

Una class-action contro Cristiano Doni. Qualcuno ha deciso di passare alle vie di fatto. Trenta persone si sono rivolte a un avvocato di Bergamo perché faccia valere in sede legale i loro diritti di spettatori ingannati dal sistema marcio del Calcioscommesse: andavano allo stadio o guardavano la partita in tv convinti di assistere a una sfida leale, hanno invece dovuto prendere atto dalle inchieste della magistratura che era una farsa già decisa a tavolino.

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«Sotto il profilo strettamente civilistico, sia per l'abbonamento a Sky, che per l'abbonamento allo stadio o il biglietto della singola gara, c'è un contratto che prevede che l'incontro si svolga secondo i crismi della correttezza, non che si svolga per arrivare a un risultato predeterminato. In pratica lo spettatore non ha ricevuto quello per cui ha pagato», spiega Silverio Vitali, il legale che ha raccolto le «denunce».

Dunque, secondo l'avvocato, un danno c'è stato: e non solo economico, ma anche morale.

Il numero delle presunte parti lese che decideranno di aderire alla class-action da qui a fine luglio potrebbe lievitare. Potrebbe influire quello che si può definire lo «sconto comitiva», cioè le spese contenute che consentono l'adesione di gruppo alla mediazione, stimate in circa 100 euro a testa. Per l'avvocato Vitali, a ciascuna delle presunte parti lese potrebbe essere riconosciuto un risarcimento tra i 500 e i 2.000 euro.

Il gruppo potrebbe infoltirsi anche perché c'è chi - tra gli scommettitori che hanno puntato lecitamente e hanno perso a causa della combine - ha contattato il legale per chiedere informazioni. «Per loro sarà più difficile stabilire le possibili spettanze – ammette Vitali –, perché non c'è prova di come sarebbe potuta finire altrimenti la gara. Però il danno c'è tutto: pure chi ha scommesso lecitamente sugli incontri risultati taroccati ha diritto a un risarcimento».

Anche l'Atalanta ha intenzione di chiedere i danni al suo ex capitano per lo scandalo del Calcioscommesse. Lo ha assicurato in un'intervista a L'Eco di Bergamo il presidente Antonio Percassi. «L'Atalanta farà tutto quello che è nelle sue possibilità per rivalersi nei confronti di Doni».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 13 giugno

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